Dossier. L’Iran all’epoca delle sanzioni dei forti sui deboli. Prima parte: la carenza di medicine

di Enrico Oliari e Ehsan Soltani –

iran farmaci 2 grandeL’accordo sul nucleare iraniano, raggiunto a Ginevra lo scorso 24 novembre fra l’Iran ed il “5+1” (Usa, Gb, Russia, Francia, Cina + Germania), che prevede la rinuncia da parte di Teheran all’arricchimento dell’uranio oltre il 5%, soglia ben al di sotto del necessario per costruire armi nucleari, pone fine o per lo meno sospende per il periodo di prova di sei mesi le dure sanzioni della comunità internazionale nei confronti di Teheran, fortemente volute e caldeggiate in particolare dagli Stati uniti e da Israele.
Dal 2007 si sono susseguite diverse Risoluzioni delle Nazioni Unite che hanno man mano reso impossibile per l’Iran approvvigionarsi di materie prime e finite, come pure esportare beni e quindi operare nel libero mercato: la Risoluzione 1747 del 24 marzo 2007 ha imposto l’embargo sulle armi e ampliato il congelamento dei beni iraniani; la Risoluzione 1803 del 3 marzo 2008 ha implementato il congelamento dei beni ed ha invitato i Paesi a monitorare le attività delle banche iraniane, ad aumentare le ispezioni delle navi e degli aerei iraniani ed a incrementare i controlli sui cittadini presenti nei vari territori, specie se partecipi di specifici programmi di ricerca; la Risoluzione 1929 del 9 giugno 2010 ha escluso l’Iran dalla partecipazione all’acquisto legale di missili balistici, ha proibito l’espatrio di persone coinvolte nei vari programmi di armamenti iraniani, ha congelato i fondi della guardia Rivoluzionaria (Pasdaran) ed ha vietato l’apertura di banche iraniane all’estero.
Non tutti hanno compreso, però, che la stretta delle sanzioni non ha investito solo le alte questioni finanziarie o degli armamenti, bensì si è calata come una scure sulla popolazione, impoverendola fortemente e rendendole difficoltosa la quotidianità.
Ad esempio il divieto per l’Iran di procedere nei pagamenti attraverso i canali internazionali ha colpito l’approvvigionamento di medicinali salvavita, come quelli destinati al trattamento di trenta malattie tra cui il cancro, i problemi cardiaci e respiratori, la talassemia e la sclerosi multipla.
La cosa era già stata denunciata dal The Guardian nel gennaio 2013, dove in un articolo si leggeva delle difficoltà per 85mila pazienti affetti da neoplasie di accedere alla chemioterapia e alla radioterapia, come pure per 40mila emofiliaci ottenere farmaci anti-coagulazione e per 23mila sieropositivi di assumere la terapia anti-retrovirale.
Notizie Geopolitiche aveva accennato in passato al forte aumento del costo della vita, al punto che in poco tempo il pollo e il riso, che sono alla base della cucina iraniana, avevano subito aumenti rispettivamente del 160 e del 110 per cento, con un’inflazione spinta oltre il 30 per cento.
Il tutto nonostante non sia mai stata appurata nessuna concreta intenzione dell’Iran di costruire armi nucleari, come già aveva avvertito il numero uno dell’Aiea Yukiya Amano; ed anche di recente è stato provato che la soglia dell’arricchimento dell’Uranio iraniano era ben al di sotto del necessario per la realizzazione di testate atomiche.
Lo scopo del presente studio non è, tuttavia, quello di analizzare l’evolversi dei negoziati o il diritto o meno di Teheran di dotarsi di armi di deterrenza, bensì quello di conoscere le difficoltà riscontrate dalla popolazione a causa di sanzioni che, pensate dai potenti per uno scopo, hanno comportato sacrifici e privazioni per i soggetti più deboli, a cominciare dai malati.
Ha così inizio un dossier a puntate, dove nella prima parte viene trattato il tema della penuria di medicinali e di risorse da destinare alla Salute, per poi passare alla difficoltà di reperire generi alimentari, di recuperare pezzi di ricambio per i mezzi di trasporto e più in generale di condurre quella normale vita che aspetta di diritto a tutti.
Senza entrare in tecnicismi ed in spiegazioni complesse delle dinamiche di economia e di mercato, abbiamo pensato che il miglior modo per fotografare la realtà sia quello di raccogliere testimonianze, esperienze non di burocrati o di politici, bensì della gente comune, cioè di coloro che hanno subito in modo diretto il peso delle sanzioni.

Sajjad Safinezhad ha una farmacia a Iranshahr, nella regione di Sistan e Baluchistan e, oltre a gestire il suo negozio, si occupa di distribuire ad altre farmacie i medicinali.
– Dottor Safinezhad, quale influenza avevano le sanzioni della comunità internazionale sull’approvvigionamento e la fornitura di medicinali alla popolazione?
Per prima cosa vorrei dire come medico che le sanzioni economiche erano crudeli ed inumane: non intervengo, quindi negli aspetti politici delle sanzioni, ma mi limito alla mia esperienza di professionale.
In realtà per noi il problema della mancanza di medicinali non ha rappresentato una novità, c’è sempre stata. Tuttavia negli ultimi due anni di governo del presidente Ahmadinejad le cose sono fortemente peggiorate, tanto che non erano più reperibili farmaci in commercio, ed in modo particolare le medicine di carattere specialistico. L’aumento del costo della vita, come pure dei farmaci anche da tre a cinque volte i prezzi, ha avuto un’influenza psicologica assai negativa sulla popolazione.
Per capire la problematica, vorrei dividere i medicinali in due settori, in base all’utilizzo, ovvero quello comune, come le vitamine C e K, il pantoprazolo o il clinidium bromuro, e quello specialistico, per le malattie croniche e gravi.
Il primo gruppo è mancato dal commercio a causa dell’irreperibilità delle materie prime, per cui il governo ha cercato di ovviare al problema introducendo medicine alternative: la popolazione ha usufruito dei nuovi farmaci, tuttavia con scarsità di sfiducia sul loro effetto.
Il problema vero è stato per i medicinali specialistici, ovvero destinati a pazienti sofferenti, ad esempio, di diabete, di talassemia, di sclerosi multipla: in questo caso il governo non ha potuto trovare risposte alternative, per cui ha preso piede un mercato nero piuttosto consistente, fatto di prodotti che entravano dall’estero attraverso il contrabbando. Altri farmaci che sono mancati sono stati le immunoglobuline, l’acido ursodesossicolico, le medicine per la cura dell’epatite, l’insulina ecc. Quest’ultima arrivava con prezzo doppio dall’India, ma comunque in quantità insufficiente.
Il governo ha cercato di ovviare alla situazione sia con soluzioni alternative che implementando la produzione interna, ma i prodotti non presentavano gli effetti delle molecole originali, per cui la popolazione affetta da specifiche patologie era in uno stato di disagio continuo”.
– Con il governo nuovo e quindi con la fine delle sanzioni, le cose sono cambiate?
Con la salita al potere di Hassan Rohani le cose sono cambiare radicalmente: le medicine specialistiche sono passate sotto l’assicurazione sanitaria nazionale e grazie ai nuovi negoziati cominciamo a vedere nuovamente le medicine per le malattie croniche e gravi”.

Shima ha 28 anni, vive a Teheran. Da diverso tempo soffre di depressione e di disturbi ossessivo-compulsivi. Come medicinale ricorreva alla sertalina:
Da due anni assumevo la sertalina – racconta – grazie alla quale la mia vita era tornata normale. Purtroppo negli ultimi sei mesi di governo Ahmadinejad, e quindi nel pieno delle sanzioni internazionali, sono precipitata nei problemi di prima: non vi era attenzione da parte del governo a situazioni come la mia, tanto che sono dovuta ricorrere al mercato nero, con il conseguente aumento del prezzo”.

Anche M. Zare è di Teheran: “mia madre – spiega – è affetta da sclerosi multipla, e necessitava, come oggi, della somministrazione di interferone. Ogni scatola aveva quattro dosi di farmaco, necessarie per la copertura per un mese. Prima acquistavamo il farmaco a 600mila toman (6 mln di rial), poi una scatola è passata a un milione di toman. Un tale aumento era al di fuori delle nostre possibilità, per cui non abbiamo potuto più acquistare il medicinale necessario per mia mamma. Prima ci fornivamo presso la farmacia di Teheran della Croce Rossa, e già allora vi erano pochi farmaci disponibili per la richiesta, poi la situazione è decisamente peggiorata.
L’interferone ha una molecola simile reperibile in Iran, il cui prezzo è di un decimo rispetto all’originale, ma il medico di mia madre mi ha spiegato che anche la qualità del farmaco alternativo è molto bassa, al punto che farne ricorso o meno è la stessa cosa. Fortunatamente le cose stanno oggi migliorando, tanto che si trovano dosi di interferone con una crescente facilità”.

Saeed, 36 anni, è di Esfahan. Racconta che sua madre ai tempi delle sanzioni “aveva avuto un ictus, per cui necessitava del warfarin. Noi abbiamo girato diverse farmacie, ma tutte ci hanno risposto che a causa delle sanzioni il farmaco non era reperibile. Ci siamo rivolti quindi ai nostri amici di altre città, purtroppo senza successo; il medico ci ha quindi spiegato che vi era un farmaco di produzione interna, simile, ma con un efficacia ridotta rispetto alla molecola originale. Ci siamo rivolti quindi al mercato nero, pagando il warfarin assai più del prezzo originale”.

Testimonianze come queste rappresentano gli effetti collaterali di una politica internazionale ottusa e sbagliata, strategia di chi al dialogo costruttivo ha scelto l’arma del ricatto, delle sanzioni, costi quel che costi.
Nella prossima tappa affronteremo un’altra faccia delle sanzioni: le difficoltà alimentari.

Farmaci mancanti. Situazione attuale

Nome farmaco

Forma

Scopo

Situazione

Vaccino antinfluenzale Fiale Profilassi scarso
Enoxaparina Fiale Anticoagulante raro
Sodio valproato Sciroppo Disturbi convulsivi raro
Cabergolina Compresse Disturbi ormonali raro
Doxorubicina Compresse Anti-neoplastici raro
Citarabina Fiale Chemioterapici raro
Desogestrel Compresse Contraccettivi raro
Clopidogrel Compresse Anticoagulante scarso
Azitromicina Compresse Antibiotico scarso
Multivitaminici Compresse Vitamine scarso
Fluticasone Puff Broncodilatatore raro
Ipratropio br. Puff Broncodilatatore raro
Calcium D3 Compresse Disturbi osteoporosi scarso
Lomustina Compresse Chemioterapici raro
Salmeterol/Fluticasone Puff Broncodilatatore raro
Deferoxamina mesilato Fiale Emocromatosi, talassiemia raro
Ferro + acido folico Compresse Integratore scarso
Fluorouracile Fiale Chemioterapico raro
Furosemide Compresse Diuretico raro
Metilprednisone Fiale Antiinfiammatorio scarso
Penicillina Fiale Antibiotico scarso
Estrogeni basso dosaggio Compresse Contraccettivi scarso
Fenitoina Compresse Disturbi convulsivi scarso
Clidinium Compresse Gastroprotettore raro
Clorotiazide Compresse Antiipertensivo raro
Mesalazina Compresse Antiinfiammatorio raro
Piperazina Compresse Antiparassitario raro
Metformina Compresse Ipoglicemizzante raro
Betametazone Fiale Antinfiammattri scarso
Clindamicina Polvere Antibiotici raro
Spectinomicina Fiale Antibiotici raro
Streptomicina Fiale Antibiotici raro
Pantoprazolo Compresse Gastroprotettori raro
Sertalina Compresse Antidepressivi scarso
Interferone Fiale MS raro
Warfarin Compresse Antocoagulanti raro