ECUADOR. Amazzonia, pressing di Quito su progetto anti-greggio. Stop a trivellazioni in cambio di aiuti internazionali

Ansa, 11 nov 11 –

E’ sempre in primo piano in Ecuador il progetto ‘Yasuni-ITT’, attraverso cui Quito si impegna a rinunciare alle trivellazioni petrolifere nel parco nazionale di Yasuni’, in cambio di un impegno finanziario internazionale a sostegno di un progetto di sviluppo sostenibile nell’area. Il parco si trova nell’Amazzonia ed e’ ricco di petrolio, almeno 846 milioni di barili di greggio. Secondo uno schema avviato ormai tempo fa, il governo del presidente socialista Rafael Correa si e’ impegnato a rinunciare allo sfruttamento petrolifero in cambio di un impegno finanziario internazionale di almeno 3.600 milioni di dollari, elargiti nell’arco di 12 anni. ”Non posso sedermi e aspettare eternamente”, ha ripetuto in questi giorni alla stampa Correa. Il prossimo dicembre scade infatti il termine posto dallo stesso governo per ricevere almeno 100 milioni di dollari e ottenere ”impegni concreti” per il futuro. Altrimenti – rileva la stampa locale – l’Ecuador potrebbe abbandonare quello che Correa definisce un ”progetto rivoluzionario per un ambiente sostenibile”, con un rischio di contaminazione nell’area pari a 400 milioni di tonnellate di biossido di carbonio. L’iniziativa e’ sostenuta dal programma Onu per lo sviluppo (Undp), che ha creato un apposito fondo a cui hanno aderito vari Paesi tra cui anche l’Italia. La responsabile del progetto, Ivonne Baki, ha recentemente manifestato il suo ”ottimismo, nonostante la crisi economica”. Il parco di Yasuni’ si estende in un’area di oltre 900 chilometri quadrati e nel 1989 e’ stato dichiarato dall’Unesco ”riserva della biosfera”, per la sua grande biodiversita”’. L’area a 250 chilometri a ovest di Quito, comprende almeno 596 specie di uccelli e oltre mille di alberi: secondo gli esperti, ”nella stessa porzione di foresta ci sarebbero migliaia di specie di anfibi”. Nella regione vive d’altra parte la popolazione nativa amerinda degli Huaorani. L’iniziativa ha gia’ ricevuto il sostegno di numerose personalita’ internazionali, tra cui il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchu’ e per la medicina Rita Levi Montalcini. La Costituzione ecuadoriana riconosce i ”diritti della natura” come ”inalienabili” e – rileva Correa – ”la sfida per l’ambiente” e’ una promessa che Quito continuera’ a mantenere: anche in vista della Conferenza delle Nazioni Unite per lo Sviluppo sostenibile che si svolgera’ a Rio de Janeiro il prossimo giugno.