EDITORIALE. Italia – Azerbaijan: 25 anni di diplomazia. Si guarda alla partnership strategica

di Mammad Ahmadzada * –

Nel 1998, quando sono venuto a studiare in Italia, non potevo immaginare che dopo 19 anni avrei scritto un articolo dedicato ai 25 anni di relazioni diplomatiche tra l’Italia e l’Azerbaigian. Questa è la mia terza permanenza duratura in Italia. Nonostante la distanza e la differenza temporale, tutte le mie esperienze qui, hanno avuto un elemento in comune: ho assistito ad un aumento del livello qualitativo delle relazioni tra i due paesi che oggi sono giunte ad un livello di partnership strategica.
L’Italia è sempre stato un paese molto amato in Azerbaigian. Nel mio paese quando si dice Italia, viene subito in mente la sua storia antica, la ricca cultura, la straordinaria musica, l’arte, il cinema, la natura, la cucina e infine la moda. Questo vale anche per la città di Napoli, gemellata nel 1972 con la mia amata Baku. Però i contatti tra l’Azerbaigian e l’Italia risalgono a molto prima: la presenza della legione dell’Imperatore Domiziano nell’attuale riserva statale di Gobustan, situata vicino Baku, il viaggio di Marco Polo a Baku, i rapporti costanti tra le città-stato nell’attuale territorio italiano e gli stati di Aghgoyunlu e di Sefevidi nell’attuale territorio dell’Azerbaigian, ne sono la più palese dimostrazione. Tra gli anni 1918-1920 l’Italia ha instaurato rapporti diplomatici con la Repubblica Democratica dell’Azerbaigian, la prima in tutto l’Oriente musulmano, ed ha anche avuto la sua rappresentanza diplomatica a Baku.
Quando il 18 ottobre del 1991 l’Azerbaigian ha riconquistato l’indipendenza, il paese ha dovuto affrontare molteplici e complessi problemi, come l’aggressione militare dell’Armenia, la crisi economica, le difficoltà sociali. In tale situazione, una delle soluzioni più opportune è stata l’instaurazione di rapporti con il mondo internazionale. Il 1 gennaio del 1992 l’Italia ha riconosciuto l’indipendenza dell’Azerbaigian e l’8 maggio si sono stabiliti i primi rapporti diplomatici tra i due paesi.
Sin dall’inizio i rapporti hanno iniziato a snodarsi intorno a due temi significativi: la soluzione del conflitto del Nagorno Karabakh tra Armenia ed Azerbaigian e lo sviluppo del settore petrolifero in Azerbaigian. Il primo presidente della conferenza di Minsk della CSCE (attuale OSCE), il cui scopo era la soluzione del conflitto, è stato il sottosegretario degli Affari Esteri italiano Mario Raffaelli. Purtroppo dal 1992 al 1993, periodo di presidenza italiana, gli sforzi rivolti al ritiro delle truppe dell’Armenia dal territorio dell’Azerbaigian non hanno prodotto alcun risultato. A partire dal 1995 il coinvolgimento dell’azienda Eni in una serie di progetti rivolti allo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas, ha gettato le basi per la cooperazione economica tra l’Azerbaigian e l’Italia. L’Italia, considerando l’importanza politica, economica e strategica dell’Azerbaigian, ha deciso di istituire proprio qui la prima ambasciata tra i paesi del Caucaso Meridionale.
La visita ufficiale del presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Heydar Aliyev nel 1997, gli incontri svolti con le autorità politiche e con gli ambienti economici, la sottoscrizione di significativi accordi nel corso della visita, hanno dato un ulteriore impulso alla cooperazione tra l’Azerbaigian e l’Italia. Inoltre le interviste rilasciate ai mezzi di comunicazione dal Presidente Heydar Aliyev, durante la sua visita, hanno avuto un significato rilevante per abbattere il blocco di informazioni all’epoca presente nei confronti dell’Azerbaigian, e soprattuto per riaffermare la verità sul paese e sul conflitto del Nagorno-Karabakh – al centro dell’attenzione dell’Italia e dell’intera comunità mondiale.

Il mio primo arrivo in Italia nel 1998 ha coinciso con un momento di grande importanza per le relazioni tra i due paesi. Nel periodo della mia laurea magistrale alla Scuola Superiore Enrico Mattei, parte del Gruppo Eni, come uno dei primi azerbaigiani a studiare in Italia, fui estremamente felice del fatto che negli ambienti economici, scientifici ed accademici italiani ci si rendeva conto dell’importanza dell’Azerbaigian e lo si considerava come un partner fondamentale. Senza dubbio la formazione di tale opinione sull’Azerbaigian era strettamente legata alla visita in Italia del presidente Heydar Aliyev.

Nel 2003 sono giunto per la seconda volta in Italia. L’Azerbaigian stava istituendo la sua ambasciata a Roma e io facevo parte del suo primo corpo diplomatico in Italia. Si stava per aprire una nuova pagina nelle relazioni tra l’Azerbaigian e l’Italia e questa volta a Roma sentii opinioni sull’importanza dell’Azerbaigian, espresse da rilevanti rappresentati della politica italiana. Nel 2005 ho avuto l’onore di vivere l’esperienza di organizzare la prima visita ufficiale del presidente Ilham Aliyev in Italia. Gli incontri effettuati e gli accordi firmati nell’ambito di questa visita hanno segnato l’inizio di una nuova fase delle relazioni tra l’Azerbaigian e l’Italia dal punto di vista qualitativo.
Gli anni successivi sono stati accompagnati dal proseguimento del dialogo politico ad alto livello, l’ulteriore sviluppo della cooperazione economica e la realizzazione di scambi importanti e progetti in campo culturale, scientifico, istruzione e umanitario. Le visite in Italia del presidente Ilham Aliyev nel 2008, 2014 e 2015 e la visita del presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta nel 2013 hanno assicurato il raggiungimento di rapporti sempre più stretti. Soprattutto l’adozione della Dichiarazione congiunta sul partenariato strategico tra la Repubblica dell’Azerbaigian e la Repubblica Italiana, avvenuta durante la visita del Presidente Ilham Aliyev nel 2014, ha dimostrato che i rapporti tra i due paesi assumono un carattere di partenariato strategico. Anche le relazioni economiche hanno raggiunto un livello piuttosto considerevole. Da più di 10 anni l’Italia è il principale partner commerciale dell’Azerbaigian e l’Azerbaigian a sua volta è uno dei più grandi fornitori di energia all’Italia. In questi anni, insieme alle grandi imprese italiane, è aumentato anche il numero dei medi e piccoli imprenditori che operano in Azerbaigian. Inoltre, a causa dell’aumento dell’esportazione italiana, l’Azerbaigian è diventato uno dei mercati più strategici per i prodotti “Made in Italy”. A seguito della realizzazione del progetto TAP il gas naturale estratto dal giacimento di Shah Deniz sarà trasportato in Italia. Questo progetto, insieme al contributo alla sicurezza energetica della penisola italiana, aumenterà il ruolo dell’Italia in Europa, trasformandola in un hub energetico molto importante. Il contributo che la Fondazione Heydar Aliyev, sotto la guida del primo vicepresidente dell’Azerbaigian Mehriban Aliyeva, ha dato alla protezione dei monumenti storici italiani considerati il patrimonio materiale dell’umanità e alla promozione della ricca e antica cultura dell’Azerbaigian, oltre a favorire lo sviluppo delle relazioni dei due paesi in campo umanitario, ha anche dato un prezioso sostegno per la promozione del mio paese all’interno della comunità italiana e per il rafforzamento dei legami reciproci tra i popoli dei nostri paesi. Sono stati ampliati i rapporti tra le istituzioni educative e gli ambienti accademici. Oggi più di mille studenti azerbaigiani studiano nelle varie università italiane.

Il mio terzo ritorno in Italia, agli inizi del 2016, coincide con tale fase molto importante per le relazioni tra l’Azerbaigian e l’Italia. Nell’ultimo anno la dinamica delle visite ufficiali ad alto livello tra i due paesi ha avuto un’accelerazione. Sono state effettuate varie visite, come quelle del ministro dell’Energia ed il ministro degli Affari Esteri dell’Azerbaigian in Italia e del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del ministro dell’Istruzione, del ministro dello Sviluppo Economico italiano, del segretario di Stato del Consiglio dei ministri, dei sottosegretari dei Beni Culturali, del segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in Azerbaigian. In meno di un anno si sono svolti la quarta Commissione Intergovernativa sulla Cooperazione Economica tra l’Azerbaigian e l’Italia, due Business Forum bilaterali e numerose conferenze ed eventi in ambito economico, culturale ed accademico.
L’Azerbaigian e l’Italia festeggiano il 25 anniversario delle relazioni diplomatiche come partner strategici che godono di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e di rapporti contrassegnati da relazioni storiche e solide fondamenta.
Le relazioni tra l’Azerbaigian – crocevia di molteplici culture, e l’Italia, culla dell’umanità, uniscono l’Asia all’Europa e incarnano valori quali la pace, la stabilità, la cooperazione e la prosperità e il miglior esempio di questi rapporti è il Corridoio Meridionale del Gas, che partirà dall’Azerbaigian e giungerà in Italia. La cooperazione, lo sviluppo e la prosperità sono possibili solo se è garantita la pace e la stabilità.
Spero che l’Italia, in qualità di presidente dell’Osce per l’anno 2018, grazie al suo considerevole prestigio e alla ricca esperienza, contribuirà alla soluzione del conflitto del Nagorno Karabakh tra l’Armenia e l’Azerbaigian e porterà al cambiamento dello status quo, che non può prescindere dal ritiro dell’esercito dell’Armenia dai territori occupati dell’Azerbaigian.

* Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica dell’Azerbaigian.