Egitto. Al-Sisi si impegna ad aiutare la Somalia a sconfiggere al-Shabaab

di Giuseppe de Santis

Sono ancora molte le zone in Africa a rischio di guerra per via della presenza di gruppi terroristici e questo nonostante diversi paesi occidentali abbiano mandato truppe e siano intervenute Onu e Unione Africana..
Se però l’intervento dell’occidente in molti casi è risultato fallimentare, negli ultimi anni è aumentato il coinvolgimento di paesi africani nelle aree a rischio, cosa che ha il vantaggio di una diversa percezione delle truppe straniere da parte della popolazione, ovvero non più militari in arrivo da paesi ex coloniali bensì dello stesso continente.
Un esempio in tal senso è l’accordo tra Etiopia e Sud Sudan per collaborare nella lotta al terrorismo e ai gruppi di guerriglia operanti nei territori dei due paesi, ma anche in questi giorni il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi si è accordato col presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud nella lotta ai qaedisti di al-Shabbab.
Nel colloqui telefonico al-Sisi si è impegnato a migliorare le relazioni economiche e commerciali con la Somalia, ma anche ad inviare militari e tecnologia per combattere il gruppo jihadista, responsabile di numerosissimi e gravi attentati.
Gli al-Shabaab (“La Gioventù”) di rifanno ad al-Qaeda e fino a qualche anno fa controllavano il sud della Somalia, ma sono stati costretti alla macchia dall’intervento di Onu e Ua attraverso la missione Amisom.