di Giuseppe Gagliano –
In Egitto il potere militare è determinante nella scena politica del paese, tanto da essere in grado di avere una posizione rilevante nella stabilizzazione o nella destabilizzazione del potere politico. Nonostante questo Abbas Kamel, attuale direttore del servizio di sicurezza egiziano (Mukhabarat) sta rafforzando ulteriormente il suo ruolo nell’apparato di potere egiziano.
A gennaio il direttore dell’intelligence egiziana ha infatti discusso con il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi dei progetti dell’aviazione civile in Egitto, partecipando in prima persona insieme al primo ministro Mustafa Madbouli e al ministro dell’Aviazione civile Mohamed Abbas Helmy ai colloqui finalizzati a progetti relativi all’aggiornamento della compagnia aerea EgyptAir.
Inoltre l’intelligence egiziana, grazie una legge del febbraio del 2022, ha la possibilità di creare società e di detenere azioni in tutti i settori dell’economia egiziana. Proprio utilizzando questa legge il direttore dell’intelligence ha investito nel progetto immobiliare New Cairo e in quello del gas Dolphinus Holdings.
Sempre su mandato del presidente egiziano il direttore del servizio di sicurezza sta seguendo alcune priorità strategiche per l’Egitto, e fra queste il Sudan, la Turchia e la Libia (ad ottobre si è infatti recato ad incontrare a Bengasi Khalifa Haftar).
La centralità del direttore dell’intelligence si evince anche dall’importanza data dalla leadership egiziana alla questione palestinese: la Striscia di Gaza è infatti sotto lo stretto controllo del servizio segreto egiziano, ma parallelamente esso funge da mediatore tra i gruppi palestinesi e Israele.