Egitto. Tensioni con l’Etiopia per le risorse idriche

di Giuseppe Gagliano –

Continuano le tensioni tra Egitto ed Etiopia nel quadro della complessa rete di rivalità e alleanze che caratterizza il Corno d’Africa per la competizione geopolitica finalizzata al controllo delle risorse idriche, delle rotte commerciali e dell’influenza regionale. Il nodo centrale resta la Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD) sul Nilo Azzurro, fonte principale delle risorse idriche egiziane. L’Egitto, dipendente dall’acqua del Nilo per la sua sopravvivenza economica e agricola, vede la diga come una minaccia diretta e ha risposto stringendo alleanze con Eritrea e Somalia in un’ottica di contenimento dell’espansionismo etiope.
L’incontro trilaterale ad Asmara tra Abdel Fattah al-Sisi, Isaias Afwerki e Hassan Sheikh Mohamud ha segnato un passo importante nella creazione di un fronte comune per contrastare l’influenza di Addis Abeba, sviluppando un’azione concertata in ambito militare e di sicurezza, soprattutto lungo la costa del Mar Rosso e presso Bab el-Mandeb, area strategica per i commerci internazionali. L’Egitto ha aumentato la sua presenza in Somalia tramite il peacekeeping e forniture militari, ufficialmente destinate alla lotta contro le milizie terroristiche di al-Shabaab.
Tuttavia questa mossa ha suscitato preoccupazioni in Etiopia, che percepisce tali azioni come tentativi di isolamento strategico. La questione si complica con l’atteggiamento dell’Eritrea, la quale, pur avendo collaborato in passato con l’Etiopia durante il conflitto in Tigray, si è progressivamente distanziata da Addis Abeba, specie dopo l’accordo di pace di Pretoria, giudicato insufficiente a garantire la sicurezza del confine.
Eritrea e Etiopia sono inoltre in concorrenza per il controllo delle rotte commerciali sul Mar Rosso, con Asmara che teme una possibile marginalizzazione dei propri porti. Al contempo, potenze esterne come Turchia ed Emirati Arabi Uniti influenzano indirettamente la situazione: Ankara intensifica i suoi investimenti in Somalia, mentre gli EAU hanno un ruolo ambivalente, sostenendo economicamente sia Egitto sia Etiopia, ma auspicando una de-escalation per salvaguardare i propri investimenti e progetti nella regione. Anche il conflitto in Sudan, con l’Egitto schierato al fianco delle Forze Armate Sudanesi, aggiunge complessità a un quadro già frammentato, rendendo il rischio di destabilizzazione regionale una preoccupazione reale. In questa intricata partita, l’eventuale escalation delle tensioni nel Corno d’Africa potrebbe avere ripercussioni significative, non solo per l’Africa orientale, ma anche per le dinamiche migratorie e di sicurezza a livello globale e per l’Europa, che potrebbe assistere a un incremento dei flussi migratori e dei rischi derivanti dall’instabilità della regione.