Estonia: scopriamo la sua forza digitale. Intervista a Indrek Önnik di E-Estonia Showroom

a cura di Domenico Letizia

Uno dei paesi che merita maggiore attenzione per gli investimenti in tecnologia ed informatica è l’Estonia. In Estonia circa l’80% della popolazione e il 90% delle imprese accedono ad internet con connessione a banda larga. Il progetto “E Residency” consente agli imprenditori di poter avviare una società in Estonia e di poterla gestirla completamente online, al 100%. L’Estonia, attualmente alla presidenza dell’Ue, sta dedicando i lavori di questo semestre in Europa proprio alle possibilità e alle sfide dell’ICT. La piccola repubblica sul mar Baltico è all’avanguardia in questo settore. Il 24 ottobre presso la Facoltà “La Sapienza di Roma”, l’ambasciata di Estonia in Italia e il Centro studi sull’Estonia e il Baltico organizzano un evento sull’Estonia, la digitalizzazione e il programma di e-government. Per comprendere al meglio la tematica trattata ne parliamo con Indrek Önnik, per la prima volta in Italia, attualmente Project Manager di “E-Estonia Showroom”, importante centro professionale dedicato alla e-Governance e allo sviluppo di Information and Communications Technology in Estonia

– Che cosa rappresenta l’E-Governance?
“In sostanza, l’e-governance è una scelta strategica da utilizzare attraverso le nuove tecnologie digitali per ottimizzare la gestione dello stato e aumentare il benessere complessivo del suo circuito burocratico. L’obiettivo finale è quello di poter gestire un governo dove le persone possano decidere senza esitazione sulla loro vita e senza le problematiche di una burocrazia opprimente. L’altro aspetto dell’e-governance è l’efficacia della gestione delle istituzioni del settore pubblico in cui determinati processi possono avvenire senza lo spreco di risorse, come il tempo, il denaro e numerosi dipendenti”.

– L’Estonia è una tra le nazione più avanzate nel mondo in relazione alla digitalizzazione. Quale è il suo successo?
“Il vero successo nella costruzione e gestione di una società digitale è possibile se molteplici meccanismi funzionano bene insieme. Ad esempio in Estonia l’avvio di un cambiamento si è avuto all’interno del governo e del settore pubblico, ma le soluzioni di tale cambiamento sono state ideate da aziende del settore privato. Una combinazione che ha dimostrato di funzionare bene, fornendo i migliori risultati possibili. D’altra parte, le nostre decisioni digitali sono state strategicamente guidate. Siamo stati in grado di costruire una società digitale che risponda veramente alle nostre esigenze, senza acquisire soluzioni off-the-shelf che non sono realmente adatte per le nostre esigenze”.

– Oggi si discute molto di cybersecurity e di attacchi informatici. Quali consigli l’Estonia può dare all’Italia e all’Europa?
“Innanzitutto come premessa dobbiamo dire che ogni paese è diverso e l’architettura della sicurezza di base cambia, ma sono sicuro che certi principi possono essere universalmente concordati. Nel nostro caso abbiamo generato decisioni consapevoli non costruendo una banca dati centralizzata, dove tutto può essere controllato da un’istituzione. Invece, abbiamo generato una rete con un’architettura diffusa e nessun controller centralizzato. In altre parole, l’essenza di una rete veramente diffusa è la mancanza di un organismo che può essere considerato come centralizzatore e controllore. Un altro aspetto vitale della sicurezza è la trasparenza, in considerazione del fatto che le persone dovrebbero essere in grado di vedere come, perché, quando e da chi sono stati utilizzati o riutilizzati i loro dati. E poi, naturalmente, alla fine della giornata, vorresti garanzie, che se determinate scelte compiute non ti soddisfano, hai la possibilità di scoprirlo e di attuare contromisure”.

– Quali consigli darebbe gli imprenditori italiani in Estonia interessati al suo sviluppo tecnologico?
“Oggi uno dei temi più caldi nel mondo è il dibattito intorno ai “nomadi digitali”, l’efficacia di aprire e gestire un’ubicazione aziendale in modo indipendente. In altre parole, nel mondo libero, le persone si muovono nel globo e necessitano che i governi garantiscano alcuni vantaggi. Ad esempio si potrebbe vivere in Italia per amore verso il suo clima mite e favorevole ma gestire un’azienda in Estonia perché la mancanza di burocrazia e gli affari con la vicina Germania risultano vantaggiosi. Senza la necessita di una burocrazia e di un fisco opprimente. In Estonia, poiché l’apertura e la gestione di un’azienda può essere avviata completamente in digitale, possiamo dare alle persone interessate l’accesso al nostro sistema informativo. A partire dal 2014, abbiamo iniziato a dare alle persone interessate identità elettroniche, le cosiddette carte di e-residency, per avere accesso non solo alla società digitale estone ma,idealmente anche al mercato unico digitale del futuro”.

– Che altro è importante ricordare e far conoscere della digitalizzazione?
“La digitalizzazione, se eseguita correttamente, può far risparmiare molto tempo e denaro. Naturalmente, tutto va adeguato alle esigenze specifiche del paese e deve tener conto della specifica situazione economica, geografica, demografica, religiosa, politica e storica di ogni stato, ma allo stesso tempo con una certa flessibilità di approccio si possono raggiungere grandi risultati”.