Etiopia. Una delegazione del governo federale è nel Tigré per supervisionare l’attuazione dell’accordo

di Alberto Galvi –

Una delegazione del governo federale etiope si è recata nel Tigré per supervisionare l’attuazione dell’accordo di pace del mese scorso. Questa è la prima delegazione federale di alto livello che in due anni si è recata nella regione separatista del’Etiopia: è guidata da Tagesse Chafo, presidente della Camera dei Rappresentanti.
Il governo federale e le forze del TPLF (Fronte Popolare di Liberazione del Tigray) hanno firmato un accordo per cessare definitivamente le ostilità il 2 novembre, dopo due anni di combattimenti. L’accordo prevede il disarmo delle forze ribelli, il ripristino dell’autorità federale nel Tigré e la riapertura dell’accesso alla regione.
L’Etiopia e le forze ribelli del Tigré hanno concordato di creare un organo di monitoraggio congiunto per garantire che l’accordo di pace di novembre, voluto per porre fine alla brutale guerra, sia rispettato da tutte le parti.
Il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed Ali, Premio Nobel per la pace, aveva ordinato il novembre 2020 un’offensiva del governo nel Tigré, in risposta a un attacco a una base militare. Solo successivamente l’Etiopia ha ammesso nelle operazioni il coinvolgimento delle truppe eritree.
Questo ha ulteriormente complicato le cose, con la violenza nella regione che si è riaccesa a settembre dopo un cessate-il-fuoco durato mesi. Entrambe le parti hanno accusato l’altra di rompere la tregua. A ottobre i leader delle due parti si sono incontrati per colloqui formali di pace in Sudafrica, che hanno portato a un accordo sulla tabella di marcia verso una pace duratura.
Tra i termini dell’accordo c’è anche una disposizione per stabilire un meccanismo di monitoraggio e conformità in modo che entrambe le parti possano essere sicure di onorare la tregua, e affrontare qualsiasi violazione. Fanno parte dell’accordo anche le garanzie di accesso umanitario e l’ingresso dell’esercito etiope nella capitale del Tigré, Macallé.