Fake-report di Nemo in Tunisia: il fixer e gli attori che accusano (video)

di Vanessa Tomassini – 

Il 29 novembre vi abbiamo parlato del servizio andato in onda su Rai2 il 23 precedente, durante la ben conosciuta trasmissione Nemo, riguardante i migranti che partono dalla Tunisia verso le coste italiane.
Ad una settimana dal nostro articolo, che aveva dato spazio alla versione del fixer ingaggiato dalla Rai per la realizzazione del reportage, è stata pubblicata su Tunisia in Red una lettera aperta in cui vengono chieste spiegazioni alla produzione e ai giornalisti Rai.
L’intermediario che parla con la sig.ra Valentina Petrini in italiano e di cui non si vede il volto, non è un intermediario, il ragazzo che parte per l’Italia non è un ragazzo che parte per l’Italia. Molto semplice e molto preoccupante”, spiega la missiva, la quale prosegue “Qualche giorno dopo Souhail Bayoudh, che abbiamo scoperto essere stato il fixer della troupe, ha convocato una conferenza stampa per denunciare il giornalismo low-cost di certi media stranieri. Abbiamo assistito alla conferenza stampa e abbiamo incontrato l’”intermediario” e anche il ragazzo “partito per l’Italia” che ha ancora con sé l’attrezzatura fornitagli da Nemo per filmare il suo viaggio. L’intermediario è un disoccupato di un quartiere popolare di Tunisi, membro dell’associazione Forza Tounes di cui è presidente Bayoudh. Il ragazzo “candidato all’emigrazione” non è altri che il fotografo della stessa associazione. Bayoudh sostiene che i giornalisti di Nemo gli abbiano detto di avere poco tempo e che di conseguenza egli avrebbe montato la sceneggiata. I giornalisti, pur rendendosi conto che qualcosa non quadrava, avrebbero continuato a filmare”. La lettera firmata da diversi giornalisti e persone che lavorano in (o per) la Tunisia si rivolge poi ai produttori del programma chiedendo: “È possible che dei professionisti si lascino ingannare da una sceneggiata del genere? È possibile che ci fosse un assunto ben preciso da cui partire (la nuova rotta dei migranti dalla Tunisia) e soprattutto da dimostrare ad ogni costo, compreso il fake? È possibile che la troupe abbia montato il servizio scientemente e in collaborazione con Bayoudh? Però chiediamo anche al signor Bayoudh perché non abbia denunciato subito quanto stava avvenendo, visto che ci sembra oltremodo scandalizzato da chi infanga la Tunisia?”. Notizie Geopolitiche aveva provato a contattare i giornalisti senza ricevere alcuna risposta. La conduttrice Valentina Petrini ci aveva detto “scusate sto entrando in trasmissione, ci possiamo sentire venerdì”. Ed abbiamo atteso invano, nonostante la nostra insistenza per conoscere la loro versione.
Intanto abbiamo chiesto al signor Bayoudh, che abbiamo già conosciuto in altre occasioni, come mai avesse prima collaborato e poi accusato di fake news la redazione di Nemo. In molti accusano il fixer di complicità non vedendo chiare le tempistiche, il nostro aricolo è stato pubblicato infatti una settimana dopo la messa in onda del programma. Souhail ci ha spiegato che ha atteso che venisse messo in onda il servizio, non conoscendolo, visto che non ha in alcun modo partecipato al montaggio. Inoltre “è stata necessaria una settimana per organizzare la conferenza stampa”. In questo video esclusivo i due attori, Totò l’intermediario e Sami il migrante, ci svelano le loro identità, ma soprattutto ci fanno vedere il materiale che i giornalisti Rai danno a Sami per filmare il suo viaggio e la traversata. Cari colleghi sbagliare è umano, magari ci stiamo fidando delle persone sbagliate. Diteci la vostra opinione, ma se il servizio doveva essere una ricostruzione cinematografica sicuramente è stata mal riuscita, considerando che da quei posti ci sembra di capire non parti proprio nessuno.