Filippine. Tensioni con la Cina nel Mar Cinese Meridionale

di Giuseppe Gagliano –

La tensione tra Cina e Filippine nel Mar Cinese Meridionale continua a essere un tema centrale della geopolitica regionale, con implicazioni significative per l’equilibrio di potere in Asia. La recente cautela espressa dalla Guardia Costiera filippina riguardo alle presunte infiltrazioni cinesi e al coinvolgimento di un ammiraglio filippino in un “segreto accordo” legato a Second Thomas Shoal solleva interrogativi cruciali sulla lealtà interna nelle istituzioni di Manila. Le Filippine, storicamente alleate degli Stati Uniti e di recente sempre più inclini a rafforzare la propria cooperazione con altre potenze regionali come Giappone e Australia, si trovano a dover fronteggiare un’aggressiva politica espansionistica da parte della Cina, che cerca di consolidare la sua presenza nel Mar Cinese Meridionale. La percezione che l’ammiraglio coinvolto sia vittima di una calunnia orchestrata da Pechino riflette un crescente clima di sospetto nei confronti delle interferenze cinesi all’interno delle istituzioni filippine. Tuttavia, la stessa Guardia Costiera filippina avrebbe da tempo espresso preoccupazioni circa possibili legami tra alcuni dei suoi ufficiali e la Cina, il che potrebbe complicare ulteriormente le dinamiche interne di sicurezza del paese. Sul piano politico, la questione sottolinea la complessità della situazione per il governo filippino, che cerca di mantenere un delicato equilibrio tra la necessità di proteggere la propria sovranità territoriale e la gestione dei rapporti con la Cina, una potenza economica di primaria importanza per la regione. La gestione di queste tensioni non è solo una questione bilaterale, ma ha ramificazioni più ampie, coinvolgendo gli interessi di attori esterni come gli Stati Uniti, che monitorano da vicino ogni sviluppo nel Mar Cinese Meridionale, considerato un punto focale per la libertà di navigazione e il commercio globale.
Second Thomas Shoal, noto anche come Ayungin Shoal nelle Filippine, è una barriera corallina situata nel Mar Cinese Meridionale. Si tratta di una formazione geografica che si trova a circa 105 miglia nautiche a ovest dell’isola filippina di Palawan. La sua importanza geopolitica deriva dalla disputa territoriale tra diversi paesi, tra cui Cina e Filippine, che rivendicano sovranità sull’area.
Nel contesto delle tensioni regionali, Secondo Thomas Shoal è strategicamente significativo perché si trova all’interno della cosiddetta “linea dei nove tratti”, con cui la Cina rivendica gran parte del Mar Cinese Meridionale, incluse aree che, secondo il diritto internazionale, apparterrebbero alle Filippine. Le forze armate filippine mantengono una presenza su una nave arenata, la BRP Sierra Madre, che serve come avamposto per sostenere la rivendicazione delle Filippine su Second Thomas Shoal.
La zona è spesso teatro di scontri diplomatici e incidenti tra navi cinesi e filippine, con la Cina che cerca di consolidare la sua influenza nell’area, mentre le Filippine, sostenute da alleati internazionali come gli Stati Uniti, cercano di difendere i propri diritti marittimi.