Francia. Cazeneuve verso la nomina a primo ministro

di Alessio Cuel

Due mesi dopo le elezioni legislative francesi, che nel secondo turno del 7 luglio scorso avevano visto l’affermazione del Nuovo Fronte Popolare, sembra potersi sciogliere il nodo relativo alla nomina del nuovo primo ministro.
Il presidente Macron riceverà domani all’Eliseo l’ex primo ministro, nonché più volte ministro sotto la presidenza Hollande, Bernard Cazeneuve. Un nome autorevole, con una storia di sinistra (Cazeneuve è infatti uscito dal Partito Socialista due anni fa), attorno al quale Macron spera si possa coagulare una maggioranza all’interno dell’Assemblea nazionale.
La France insoumise, il partito di Mélenchon, ha subito fatto sapere di non essere disposto a votare la fiducia a un esecutivo Cazeneuve. Proprio quest’ultimo nel 2022 aveva lasciato i socialisti in netta contrarietà rispetto all’accordo con il partito di estrema sinistra. Più possibilisti paiono invece i socialisti.
Numeri alla mano, Mélenchon non è indispensabile per ottenere una nuova maggioranza. Senza La France insoumise infatti il Nuovo Fronte Popolare potrebbe allearsi con Ensemble e Les Républicains. Questa coalizione raggiungerebbe quota 334 seggi, ben oltre la maggioranza fissata a 289 membri. Anche senza il riottoso esponente di estrema sinistra tuttavia andrebbe verificata da un lato la fattibilità di un’alleanza così eterogenea, dall’altro l’unità d’intenti attorno a un programma di governo condiviso.
Cazeneuve, nome di esperienza e di alto profilo, parrebbe secondo fonti a lui vicine orientato ad accettare l’incarico, ricevendo però in cambio forte autonomia decisionale sia rispetto alla presidenza della Repubblica, sia rispetto ai partiti che comporranno la nuova maggioranza. Macron riceverà domani, oltre a Cazeneuve, anche gli ex presidenti Sarkozy e Hollande.