G20. Lavoro, clima, commercio, genere: buoni i propositi. Aspettando la pratica

di Elisabetta Corsi

Le due giornate del G20 sono giunte al termine e il presidente Mauricio Macri nel discorso di commiato ha nominato la Cina affermando che “L’Argentina non vede la Cina come una minaccia ma una opportunità”, ed ha parlato soprattutto del trattato firmato da tutti i paesi. All’inizio non così scontato data l’opposizione degli Stati Uniti e della Cina sul cambiamento climatico.
Nell’accordo finale, a cui si è giunti dopo ore di discussione, il punto principale è per uno sviluppo sostenibile e giusto, in base a un’agenda incentrata sulla gente, inclusiva e con un occhio al futuro. I pilastri dell’accordo sono: il futuro del lavoro, le infrastrutture per lo sviluppo, il futuro sostenibile degli alimenti e una strategia di integrazione della prospettiva di genere.
Una parte tratta del commercio, tra cui la richiesta all’Omc (Organizzazione Mondiale del Commercio) di riformarsi e eliminare gli ostacoli. Il commercio genera sviluppo e serve a connettersi con tutto il mondo. Un altro punto è quello riguardante i cambiamenti climatici, con l’intenzione di istaurare un compromesso tra energie rinnovabili e efficienza energetica. Questo paragrafo è stato ratificato dagli Stati Uniti con l’abbandono definitivo degli accordi di Parigi sul clima.
Nel documento non si è dimenticato di parlare dei temi dell’istruzione e del lavoro, mettendo il focus sull’importanza del ruolo delle donne per lo sviluppo e la crescita dei paesi. I benefici della trasformazione tecnologica saranno condivisi tra i vari paesi. Il lavoro deve essere sostenibile, giusto e inclusivo, che sviluppi le abilità ma anche favorisca il reinserimento dei lavoratori e migliori le loro condizioni. L’accesso all’istruzione deve essere un diritto umano ed è importante anche per le bambine.
Riguardo alla lotta alla fame si riafferma la volontà di cercare nuove dinamiche, pratiche e tecnologiche per lo sviluppo delle aree rurali e l’agricoltura sostenibile, e di promuovere la coordinazione tra settore pubblico, privato e comunità scientifica per lottare contro la fame ma rispettando l’ambiente.
E’ stato stabilita la necessità di combattere le disuguaglianze di genere ed ogni discriminazione e violenza contro le donne, come pure di azioni condivise sul tema migranti e rifugiati.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha discusso con Vladimir Putin, presidente della Russia, della crisi in Ucraina. Ma l’incontro più atteso è stato la cena tra Donald Trump e Xi Jinping, i quali hanno stabilito di posticipare la data di partenza dei dai, inizialmente stabilita per il 1 gennaio. Va detto che le due potenze non hanno mai smesso di dialogare e hanno cercato di arrivare a un accordo onde evitare un’escalation dagli esiti incontrollabili.
Il nostro premier Giuseppe Conte si è visto con Jean Claude Juncker, presidente Commissione europea, ed ha spiegato che “l’obiettivo è evitare la procedura di infrazione, si tratta di un interesse dell’Italia ma anche dell’Europa”. Ha poi informato che è stato “Chiarito che non rinunciamo alla prospettiva delle riforme, e dall’altra parte anche l’Ue è entrata nell’ottica che c’è una prospettiva riformatrice da realizzare”; quindi per il momento un dialogo costruttivo ma non ancora un assenso dall’Ue alla manovra economica.
G20 dai buoni intenti, come sempre. Ora sarà da vedere se si passerà dai propositi alla pratica.