di Shorsh Surme –
Ammonta a 45 morti il bilancio del raid israeliano via terra, condotto con carri armati, di ieri in una tendopoli di profughi a Rafah, mentre i feriti sono quasi 250. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato che “si è trattato di un tragico incidente, il raid era mirato su combattenti di Hamas”, ma il numero delle vittime dall’inizio dell’operazione contro Hamas ha superato le 36mila unità, di cui un terzo bambini.
Al-Jazeera ha riportato che anche oggi in mattinata vi è stato un attacco dell’Idf a Tal as-Sultan, a ovest di Rafah, e in questo caso i morti sono stati sette.
A New York ha preso il via la seduta d’urgenza del Consiglio di Sicurezza, dove Israele può sempre contare sul veto degli Usa, ma sta crescendo l’indignazione della comunità internazionale davanti a un governo, quello di Netanyahu, che si fa beffe di risoluzioni e di sentenze della Corte internazionale di giustizia, come pure crescono le proteste tra la popolazione civile dei paesi occidentali alleati.
Caccia israeliani hanno attaccato nella notte una serie di obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano.