Gb. Coronavirus: Johnson in rianimazione

di Elisabetta Corsi

Il premier britannico Boris Johnson ha trascorso la notte nella terapia intensiva del St. Thomas Hospital, nel centro di Londra, dopo aver contratto il coronavirus nei suoi sintomi peggiori. Boris Johnson si trova in condizioni stazionarie e le sue condizioni non hanno richiesto né intubazione né la ventilazione meccanica, ma un semplice supporto di ossigeno. Secondo la BBC, ad oggi non ha ricevuto una diagnosi di polmonite.
Boris Johnson, 55 anni, “si trova in buone mani”, ha detto il ministro degli Esteri Dominic Raab, che in questo momento svolge le funzioni del premier e si occupa di gestire gli appuntamenti quotidiani del governo.
I vari leader mondiali hanno inviato messaggi di buona guarigione al premier, tra cui il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte che ha twittato “My thoughts go to Boris Johnson and all the British people. I wish you a fast ricovery. You have the whole Italian Governmen’s support and my personal one. We are all confident that your Country will get through this difficult time”. Con questo messaggio ha voluto far sentire il suo sostegno a tutto il popolo inglese oltre al premier, in questo momento difficile per entrambe le nazioni. Tra i messaggi anche quelli del presidente russo Vladimir Putin, che gli ha augurato buona guarigione e che confida nel fatto che la sua energia, ottimismo e senso dell’umorismo lo aiuteranno in questo. Si è dimostrato molto dispiaciuto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale ha dichiarato che tutti gli americani pregano per la sua guarigione e ha descritto Johnson come un vero buon amico e amico della sua nazione.
L’ultimo politico inglese a finire in quarantena è stato il ministro Michael Gove, che è in autoisolamento a casa sua dopo che i suoi familiari hanno avuto sintomi. Lui non ha sintomi e continua a lavorare da casa.
Il premier Boris Johnson non è intubato ma ha bisogno di ricevere ossigeno, in quanto le sue condizioni si sono aggravate portando a difficoltà respiratorie. I primi sintomi, dieci giorni fa, con febbre alta e tosse. Sabato scorso Carrie Symonds, la compagna di Johnson, attualmente incinta, ha fatto sapere che il premier ha trascorso una settimana a letto con i sintomi principali. Ha anche dichiarato che però lei non è stata sottoposta al tampone per il virus.
Il Regno Unito è travolto dal coronavirus non solo all’interno delle istituzioni ma anche in tutto il paese, che ha registrato 5373 morti con soli 439 decessi in un giorno. Uno dei problemi principali riguarda la mancanza di protezioni individuali per i medici e infermieri, che rimangono facilmente contagiati.