Gb. Starmer si insedia in un complicato contesto geopolitico

di Giuseppe Gagliano

Il nuovo governo laburista di Keir Starmer entra in carica in un contesto geopolitico estremamente complesso e per certi versi pericoloso. L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia continua a destabilizzare l’Europa orientale, mentre l’Iran, rafforzato e sempre più vicino alla capacità nucleare, rappresenta una minaccia crescente. La Cina continua a esercitare pressioni su Taiwan, con il rischio di un’invasione su larga scala che potrebbe sconvolgere l’equilibrio nella regione dell’Asia-Pacifico. A queste tensioni si aggiungono il conflitto a Gaza e una serie di elezioni imminenti negli Stati Uniti e in Europa, che potrebbero portare alla vittoria di leader critici della NATO, complicando ulteriormente la situazione internazionale.
Starmer e il suo governo dovranno affrontare immediatamente queste sfide globali, nonostante gran parte della campagna elettorale si sia concentrata su questioni interne. Fonti dell’intelligence britannica e statunitense sottolineano l’importanza di affermarsi rapidamente come statista di rilievo sulla scena mondiale, con particolare attenzione alla sicurezza nazionale e alle alleanze internazionali. In particolare il nuovo primo ministro avrà l’opportunità di farlo durante il vertice della NATO che si sta svolgendo a Washington, dove è al fianco degli alleati internazionali in un momento di crescente insicurezza elettorale.
La Russia rappresenta una minaccia continua, con attacchi diretti sul suolo ucraino che potrebbero aumentare nei prossimi mesi. L’ultimo attacco informatico contro il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) del Regno Unito, attribuito a hacker protetti dal Cremlino, è un chiaro segnale dell’escalation delle tattiche di guerra cibernetica russe. Keir dovrà affrontare la sfida di rafforzare la resilienza del Regno Unito contro tali attacchi, investendo in difese cibernetiche più robuste e coordinando meglio i dipartimenti governativi.
La Cina, con la sua crescente attività ostile nel Mar Cinese Meridionale e le infiltrazioni di spie nel Parlamento britannico, rappresenta un’altra minaccia complessa. Il governo laburista ha promesso di eseguire un audit delle relazioni del Regno Unito con la Cina nei primi 100 giorni di mandato, cercando un equilibrio tra la stabilità economica derivante dal commercio con Pechino e la necessità di rispondere con prontezza a qualsiasi escalation. Le tensioni con la Cina potrebbero aumentare ulteriormente se Pechino decidesse di fare un’avanzata militare su Taiwan prima del 2027, un’eventualità per la quale il governo britannico dovrà avere un piano di contingenza efficace.
L’Iran, visto come un attore imprevedibile, ha aumentato la propria minaccia con il continuo avanzamento verso la capacità nucleare e il supporto militare alla Russia. La comunità internazionale dovrà lavorare per contenere le ambizioni nucleari di Teheran, con il rischio che la diplomazia diventi più difficile se l’Iran raggiungerà tale capacità.
Infine l’eventualità di una seconda presidenza di Donald Trump negli Stati Uniti potrebbe destabilizzare ulteriormente la NATO e le relazioni bilaterali tradizionali in Europa. Trump ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibilità di un disimpegno dagli obblighi della NATO, minacciando di tagliare gli aiuti all’Ucraina e cercando di stabilire accordi con i paesi membri.