Gb. Sturgeon ha recapitato a May la richiesta di un nuovo referendum secessionista della Scozia

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La vulcanica premier scozzese Nicola Sturgeon ha recapitato oggi a Theresa May, su mandato del parlamento scozzese, la richiesta ufficiale di indire un nuovo referendum per la secessione della Scozia dalla Gran Bretagna, a seguito dell’avviata Brexit.
Un uguale consultazione, tenutosi nel 2014, era fallita, ma Sturgeon ha ravvisato che da allora “sono mutate le circostanze” proprio a causa della Brexit.
Così oggi Sturgeon ha scritto “per avviare le prime trattative tra i nostri governi per raggiungere un’intesa su un decreto in base alla sezione 30 della Costituzione scozzese del 1998 che consenta al Parlamento scozzese di indire un referendum”.
May nei giorni scorsi già fatto sapere di non voler autorizzare nessun referendum, ne basta “uno per generazione”, ma Sturgeon ha già indicato un periodo utile per la consultazione, tra l’autunno del 2018 e la primavera del 2019.
Soluzione intermedie, come la partecipazione al Mercato unico, sono state messe da parte, per cui la “hard Brexit” che si sta profilando appare come un rischio per Sturgeon, convinta che è la Scozia a dover “scegliere per il suo futuro” prima che sia troppo tardi.
La premier scozzese ha fatto suo un dato degli analisti secondo cui l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue potrebbe costare alla Scozia tra l’1,7 e gli 11,2 miliardi di sterline l’anno, da qui al 2030.