Georgia. Il primo ministro Giorgi Gakharia ha annunciato le sue dimissioni

di Alberto Galvi

Il primo ministro georgiano Giorgi Gakharia ha annunciato le sue dimissioni dopo che un tribunale della capitale Tbilisi ha stabilito l’arresto di un leader di spicco dell’opposizione, Nika Melia, incarcerato in custodia cautelare.
Il tribunale di Tbilisi ha rifiutato la cauzione per la scarcerazione di Nika Melia perché si è rifiutato di pagare una maggiorazione della stessa, sostenendo di averla già versata quando era stato incarcerato durante le proteste antigovernative del giugno 2019. Per questa ragione il parlamento ha sospeso lo status di parlamentare di Melia il 16 febbraio scorso, consentendo all’accusa di chiedere il suo arresto.
Gakharia, che aveva ricoperto la carica di premier dal 2019, si è dimesso a causa di un disaccordo con la sua stessa squadra di governo sulla decisione del giorno prima di arrestare Nika Melia, presidente del partito di opposizione UNM (United National Movement). Gakharia ha guidato la repressione della polizia contro i manifestanti anti-Mosca come ministro dell’Interno nel 2019, prima di essere nominato primo ministro nel settembre dello stesso anno.
Il premier è stato accusato dall’opposizione di avere stretti legami con la Russia, con la quale la Georgia ha avuto rapporti tesi a causa di una breve guerra nel 2008 contro le due province filo-russe separatiste dell’Ossezia del Sud e della Abcasia.
Nika Melia era stato accusato di incitamento alla violenza durante le proteste nel giugno 2019, un’accusa che ha respinto in quanto motivata dalla sua attività politica.
Dopo le dimissioni di Gakharia il ministero dell’Interno ha fatto sapere che sta rinviando l’esecuzione dell’ordine di prendere in custodia Melia. Se condannato Melia, 41 anni, rischia nove anni di carcere.
I leader di quasi tutti i partiti di opposizione della Georgia si erano riuniti da mercoledì scorso presso la sede del partito UNM a Tbilisi giurando di ostacolare la polizia se si fosse mossa per arrestare Melia. Dal quartier generale dell’UNM, Melia ha chiesto elezioni anticipate.
Il partito al governo del Paese, Georgian Dream, ha vinto le elezioni parlamentari lo scorso ottobre, ma l’opposizione ha affermato che il voto è stato truccato e segnato da violazioni, con manifestanti e opposizione che hanno accusato il partito al governo di manipolare le urne e intimidito gli elettori.
Tutti i partiti di opposizione della Georgia si sono rifiutati di assumere il proprio mandato nel nuovo parlamento. Inoltre hanno espresso preoccupazione per le irregolarità anche i gruppi per i diritti umani e gli osservatori internazionali.
Questo è un boicottaggio che pesa sulla legittimità politica di Georgian Dream, il cui fondatore è l’ex primo ministro Bidzina Ivanishvili. Irakli Kobakhidze, presidente di Georgian Dream, ha proposto il ministro della Difesa Irakli Garibashvili come candidato per sostituire Gakharia.