Germania. Ankara spia i turchi residenti

di Francesco Cirillo

Potrebbe innescasi una bomba ad orologeria nelle relazioni turco-tedesche, a poche settimane dal referendum costituzionale sul presidenzialismo turco: secondo un team di giornalisti tedeschi della Sueddeutsche Zeitung e dei canali news Wdr e Ndr, centinaia di turchi residenti nella Repubblica Federale tedesca sono tenuti sotto stretta sorveglianza dai servizi segreti di Ankara. I membri spiati della comunità turca sarebbero membri della rete golpista vicina al ricco imam Fethullah Gulen, accusato dal presidente Recep Tayyp Erdogan di essere l’ideatore del tentato golpe del 15 luglio.
I giornalisti della task force hanno rilevato che una lista di nomi è stata consegnata dal direttore del Mit (servizi turchi) al capo del Bnd (Bundesnachrichtendienst, servizi tedeschi) Bruno Kahl. Sulla lista non ci sarebbero solo nomi di 300 persone, ma anche 200 tra associazioni, scuole e altre organizzazioni; inoltre sono trascritti sulla lista numeri di telefono sia fissi che mobili, fotografie scattate in segreto e molto altro.
L’inchiesta ha fatto indignare buona parte del panorama politico tedesco e rischia di compromettere nuovamente le relazioni tra Berlino ed Ankara. La procura federale tedesca ha aperto un’inchiesta contro ignoti.
Il ministro dell’Interno Thomas de Maiziere ha definito che le attività di spionaggiocondotte da un paese straniero sono vietate sul territorio della Germania e verranno bloccate seduta stante.
Il ministro degli Esteri Sigmund Gabriel ha chiesto un’indagine accurata, aggiungendo che se i fatti verranno convalidati sarebbe un fatto gravissimo.
Dal partito di estrema sinistra Linke è arrivata la richiesta di smantellare la rete spionistica di Erdogan che opera in Germania.
La procura federale sta indagando a fondo e gli inquirenti pensano che la rete sia ancora più ampia. Si ritiene che le presunte attività di intelligence clandestina potrebbero coinvolgere alcuni imam delle associazioni e delle moschee turche in Germania. Per i procuratori alcuni imam avrebbero inviato informazioni ad Ankara su presunti gulenisti.
Per ora la linea delle autorità tedesche è quella di avvertire i cittadini turchi finiti nell’occhio di Ankara. Alla Bild il coordinatore del movimento gulenista Ercan Karakoyn ha definito preoccupante la situazione e che l’esistenza della lista lo impaurisce.