di Shorsh Surme –
Lo Stato islamico (Isis) ha rivendicato l’attacco di un uomo armato di coltello nella città di Solingen, nella Germania occidentale, in cui sono rimaste state uccise tre persone e ferite otto di cui quattro in modo grave. Il fatto è avvenuto venerdì, quando un aggressore inizialmente non identificato ha attaccato la folla che celebrava il “Festival della diversità”, che fa parte di una serie di eventi per il 650mo anniversario della città.
Il canale di propaganda dell’Isis Amaq ha annunciato che l’autore dell’attacco era uno dei loro combattenti e ha affermato che l’azione è stata compiuta come rappresaglia per “i musulmani in Palestina e ovunque”.
Markus Caspers, procuratore di Düsseldorf, ha detto sabato ai giornalisti che alcuni testimoni hanno riferito di aver visto un gruppo di adolescenti discutere dell’attacco con un uomo, sospettato di essere l’aggressore.
A costituirsi è stato poi un siriano di 26 anni di Deir-ez-Zor, una regione orientale della Siria situata nei pressi del confine iracheno dove tutt’oggi resistono sacche dell’Isis. Il giovane era giunto in Germania nel 2020 e aveva chiesto asilo a Bielefeld, ma poi aveva ricevuto la carta di espulsione salvo far perdere le proprie tracce.
Gli inquirenti hanno poi provveduto all’arresto di altri due individui, un quindicenne fermato nella casa dei genitori e un 36enne individuato in un centro richiedenti asilo.
Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha affermato nel corso di una conferenza stampa che “abbiamo un numero a tre cifre di individui ritenuti pericolosi dell’insieme jihadista, ma il siriano arrestato per la strage di Solingen non ne faceva parte”.