Germania. Per Volkswagen è “impraticabile” produrre nell’Ue batterie per auto elettriche

La colpa sarebbe dell'alto costo dell'energia, a cui la classe politica non ha saputo rispondere, e l'Inflation Reduction Act dell'amministrazione Biden.

di Giuseppe Gagliano

L’amministratore delegato del marchio di Volkswagen AG, Thomas Schaefer, ha affermato che ulteriori investimenti in progetti industriali chiave come gli impianti di celle a batteria in Germania e nell’Ue stanno diventando sempre più irrealizzabili a causa dell’incapacità dei responsabili politici di controllare i prezzi dell’energia a lungo termine.
L’Europa, e in particolare la Germania, è stata devastata dalla perdita delle esportazioni di energia russa a causa delle sanzioni imposte per la guerra in Ucraina, per cui l’Ue, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno dovuto affrontare una grave crisi energetica per la maggior parte del 2022.
La più grande economia europea e la più dipendente dalle importazioni di gas russo, la Germania, ha visto la sua produzione industriale crollare a causa degli alti prezzi dell’energia dovuti alla penuria, e Schafer ha avvertito che “Stati Uniti, Canada, Cina, Sud-est asiatico e regioni come il Nord Africa stanno andando avanti”.
“A meno che non riusciamo a ridurre i prezzi dell’energia in Germania e in Europa in modo rapido e affidabile, gli investimenti nella produzione ad alta intensità energetica o in nuove fabbriche di celle a batteria in Germania e nell’Ue saranno impraticabili”, ha sottolineato Schaefer su LinkedIn.
Schaefer ha elogiato lo sforzo congiunto di politica industriale cooperativa tra i ministri dell’Economia francese e tedesco, Bruno Le Maire e Robert Habeck, della scorsa settimana, ma ha affermato che il loro piano “non è all’altezza in aree cruciali e non affronta le priorità previste”.
Tuttavia la crisi economica europea è stata aggravata anche dall’Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden, approvato durante l’estate. La nuova legge sul clima e sulla tassazione mira a incrementare la produzione interna di auto elettriche negli Stati Uniti e a ridurre la dipendenza da paesi stranieri come la Cina per i componenti e i materiali delle batterie.
I funzionari dell’Unione Europea si sono lamentati del fatto che i sussidi e le restrizioni danneggiano anche le società europee e violano le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio, discriminando di fatto le società non americane.
I ministri dell’Economia di Francia e Germania sono entrambi contrari all’agenda economica di Biden e la considerano come un parziale capovolgimento di decenni di politiche commerciali con gli alleati.
Le Maire ha paragonato la politica industriale americana a quella della Cina comunista, il cui governo offre importanti sussidi alle aziende locali per aumentare la produzione interna.
“La Cina è entrata in questa globalizzazione molto tempo fa con massicci aiuti di stato riservati esclusivamente ai prodotti cinesi. Proprio davanti ai nostri occhi gli Stati Uniti sono entrati in questa nuova globalizzazione per sviluppare la propria capacità industriale sul suolo statunitense”, ha affermato Le Maire.
Habeck ha sottolineato che le autorità europee devono agire rapidamente e con decisione per rafforzare l’industria europea. Il presidente francese Emmanuel Macron ha raccolto sostegno in tutta l’Ue per un “Buy European Act”, in rappresaglia alla mossa del presidente Usa Joe Biden, ma il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che proverà a negoziare con lui all’incontro del 5 dicembre di Ue-Usa Trade and Technology Council per alleviare gli effetti del suo nuovo atto.
I tedeschi ritengono che provocare una disputa commerciale con gli Stati Uniti sarebbe un errore strategico nel momento in cui l’Ue è in conflitto con la Russia.