Germania. Riconosciuto come genocidio il massacro del 2014 da parte dell’ISIL contro gli yazidi

di Alberto Galvi

La Camera bassa tedesca ha riconosciuto come genocidio il massacro del 2014 da parte del gruppo jihadista ISIL contro la minoranza yazide in Iraq e Siria. Il sistema giudiziario tedesco perseguirà altri casi nel paese, e aumenterà i finanziamenti per aiutare a costruire la comunità yazide.
Gli yazidi sono un’antica minoranza religiosa nella Siria orientale e nel nord-ovest dell’Iraq. La Germania ospita quella che si ritiene sia la più grande diaspora yazida del mondo di circa 150mila persone, il che significa che il paese ha una particolare responsabilità nei confronti della loro comunità.
L’ISIL (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) considerava gli yazidi presunti adoratori del diavolo per la loro fede che combina credenze cristiane, manichee, ebraiche, zoroastriane e musulmane. Con una mossa acclamata dai rappresentanti della comunità yazida, i deputati del Bundestag hanno approvato la mozione dei tre gruppi parlamentari della coalizione di governo di centro-sinistra tedesca e dei membri conservatori del Parlamento.
Nella risoluzione si afferma che la Camera bassa riconosce i crimini contro la comunità yazida come genocidio. Il riconoscimento, a seguito delle valutazioni legali degli investigatori delle Nazioni Unite, è arrivato dopo che un tribunale tedesco nel 2021 ha incarcerato un ex soldato dell’ISIL per crimini contro l’umanità per aver compiuto gravi violenze contro gli yazidi in Iraq e Siria.
La Germania è uno dei pochi paesi, insieme ad Australia, Belgio e Paesi Bassi, ad aver intrapreso un’azione legale contro l’ISIL, che perdendo la sua ultima parte territoriale nel 2019, è stato rovesciato dalle controffensive dei curdi sostenuti dagli Stati Uniti.