Gli Usa e la collaborazione d’intelligence con il Messico

di Giuseppe Gagliano

Sorprendersi della stretta collaborazione, se così possiamo esprimerci in modo certamente eufemistico, tra l’intelligence statunitense e quella europea significa ignorare il ruolo determinante che gli Stati Uniti hanno avuto e hanno ancora oggi nel loro cortile di casa, cioè nell’America Latina. Rimanendo nel solo ambito della “collaborazione” tra agenzie di intelligence, basterebbe citare il caso del Messico, uno dei cortili maggiormente preferiti dagli Stati Uniti. A partire dal 2002 il presidente Jorge Bush aveva istituito un comando militare per controllare la parte settentrionale del continente, comando denominato Northcom, che verrà entusiasticamente approvato dal suo omologo Fox. Non diversamente nel 2005 verrà siglato il partneriato per la sicurezza e la prosperità che diventerà la premessa per una più stretta “cooperazione“ tra Città del Messico e Washington.
Indipendentemente dalle dichiarazioni relative alla necessità di rafforzare le istituzioni securitarie e giudiziarie messicane e lo Stato di diritto, concretamente per il Messico questa collaborazione si concretizzerà da un lato nell’acquisto di dispositivi americani per la sicurezza da parte delle forze messicane per un valore di circa mezzo miliardo di dollari, alla quale va aggiunta la cifra di 3 miliardi di dollari per la creazione di un fondo volto a rafforzare la presenza americana a sud del Rio Bravo. Nello specifico la collaborazione tra le autorità messicane e l’intelligence statunitense ha visto come uno dei primi passi l’istituzione del Mexico Techinical Surveillance System, che permette di geolocalizzare, intercettare e analizzare le informazioni provenienti da ogni mezzo di comunicazione. Grazie all’inchiesta giornalistica fatta da Jorge Carasco e Jesus Esquivel sul periodico Proceso del 14 novembre 2010, emerge l’esistenza di nove agenzie di intelligence statunitensi collocate in un edificio a breve distanza dall’ambasciata Usa. Più esattamente quest’inchiesta rivela la presenza della DIA, della NRO e naturalmente della NSA. Inoltre, grazie alla rivelazione del 2013 di Snowden, si sa dell’esistenza di un’unità clandestina denominata Special Collection Service, che grazie ad un programma informatico portato avanti sia dalla Cia che dalla NSA permette agli agenti operativi di raccogliere informazioni di natura politica ed economica attraverso l’intercettazione di alti funzionari e persino dello stesso presidente della Repubblica messicana.