Governo Kopacz fra scandali e dimissioni di massa

di C. Alessandro Mauceri

Kopacz ewaNei giorni scorsi in Polonia è scoppiato uno scandalo cha sta mettendo a rischio il governo a poche settimane dall’insediamento del presidente Andrzej Duda. Già si sono dimessi Radoslaw Sikorski, presidente del parlamento polacco, Bartosz Arlukowicz, ministro della Sanità, Andrzej Biernat, ministro dello Sport e Wlodzimierz Karpinski, ministro del Tesoro. Le dimissioni annunciate dal premier Ewa Kopacz, sono state presentate a causa della pubblicazione di alcune intercettazioni illegali di esponenti dell’opposizione. Oltre a loro hanno rimesso il mandato Jacek Rostowski, ex ministro delle Finanze, e alcuni sottosegretari.
Dalle intercettazioni, registrate illecitamente durante cene e pranzi in alcuni ristoranti di Varsavia tra il 2013 e il 2014 e pubblicate su internet dal controverso uomo d’affari polacco Zbigniew Stonoga, emergono dichiarazioni politicamente compromettenti come la messa in discussione dell’alleanza con gli Stati Uniti o l’indipendenza della Banca centrale a ancora commenti pesanti sulla linea politica del premier inglese David Cameron.
Sono in molti a pensare che questo scandalo sia uno stratagemma per anticipare la campagna elettorale prevista per il prossimo autunno. Non a caso lo stesso partito di centro (e attualmente al governo) di cui fanno parte alcuni dei dimissionari, cioè Piattaforma civica, non più tardi di due settimane fa aveva subito un altro attacco dopo la sconfitta del proprio candidato alle presidenziali, il capo di Stato uscente Bronislaw Komorowski .
Stonoga ha dichiarato di aver scaricato le intercettazioni da un server cinese. La polizia, però, lo ha posto in stato di fermo e il suo sito ,su cui erano stati pubblicati gli atti origine dello scandalo, è stato oscurato. Inoltr, la magistratura ha aperto un’inchiesta per scoprire chi ha ordinato ed eseguito le intercettazioni.
Il primo ministro polacco ha presentato le scuse alla popolazione, nel tentativo secondo molti di evitare strascichi derivanti da quello che alcuni hanno definito la “wikileaks polacca”.