Grecia. Accordo con l’Egitto per un cavo elettrico sottomarino da 3mila megawatt

di Giuseppe Gagliano

Grecia ed Egitto guardano al futuro con un progetto visionario: un cavo elettrico sottomarino da 3mila megawatt che collegherà il Nord Africa all’Europa attraverso il Mediterraneo orientale. Annunciato nei giorni scorsi ad Atene, il progetto ha ricevuto il sostegno dell’Unione Europea, che lo considera strategico per diversificare le fonti energetiche del continente e ridurre la dipendenza dal gas russo, una priorità emersa con forza dopo l’invasione dell’Ucraina.
Il cavo, che si estenderà per quasi mille chilometri, trasporterà energia solare ed eolica prodotta in Egitto, dove il gruppo greco Copelouzos guiderà gli investimenti del settore privato. Con un costo stimato di 4 miliardi di euro, il progetto promette di essere operativo entro il 2030, un traguardo ambizioso ma cruciale per le aspirazioni energetiche dell’Europa. “Questo cavo permetterà di importare energia a basso costo, soprattutto eolica, che l’Egitto può produrre in modo competitivo, e di esportarla in Europa,” ha dichiarato Mitsotakis durante l’incontro con Al-Sisi. Il presidente egiziano ha enfatizzato la portata regionale del progetto, definendolo “un collegamento strategico che si estenderà all’Europa attraverso la Grecia”.
L’UE, che ha già stanziato fondi significativi per l’iniziativa, vede nel cavo un’opportunità per rafforzare i legami con paesi non membri come l’Egitto, che si sta affermando come un hub energetico nel Mediterraneo orientale. Gli accordi siglati ad Atene includono anche cooperazione in settori come la difesa, la cultura e la gestione dei flussi migratori, con un’intesa per l’occupazione stagionale di lavoratori egiziani in Grecia. Questi sviluppi riflettono la volontà di Atene e del Cairo di costruire una partnership multilivello, capace di affrontare sfide economiche e geopolitiche.
Per Grecia ed Egitto il cavo sottomarino è un investimento nel futuro. La Grecia, già un hub energetico regionale grazie ai suoi terminali GNL, punta a rafforzare il suo ruolo di ponte tra Europa e Nord Africa. L’Egitto, con le sue immense potenzialità in termini di energia rinnovabile, vede nel progetto un’occasione per attrarre investimenti e consolidare la sua influenza geopolitica. L’UE dal canto suo sostiene l’iniziativa come parte della sua strategia di transizione verde, ma anche come risposta alle tensioni con la Russia, che hanno messo in luce la fragilità della dipendenza energetica europea.