Grecia. Giornata lavorativa fino a 13 ore: Miccolis, ‘non iper-lavoro, ma equità’

Red

In Grecia, come in Italia, il potere di acquisto dei lavoratori si è andato sempre più assottigliando, con le buste paghe inchiodate ormai da anni e l’inflazione reale che galoppa. Il Parlamento greco ha approvato così una legge che estende la giornata lavorativa fino a 13 ore attraverso gli straordinari volontari, che di fatto vengono ad essere una necessità per i lavoratori che devono sostenere un sempre più alto costo della vita.
Patrizia Miccolis, CEO Area Operation di Zeta Service, realtà italiana leader nella consulenza e servizi HR e payroll, sottolinea la totale inaccettabilità del provvedimento, specialmente in Paesi con salari bassi (come l’Italia), che vincolano il lavoratore allo straordinario per poter sopravvivere dignitosamente.
“La notizia della legge che in Grecia autorizza giornate lavorative fino a 13 ore – ha spiegato Miccolis – deve farci riflettere in modo profondo sul senso stesso del lavoro oggi. Sebbene il provvedimento si applichi, in teoria, su base volontaria e per un numero limitato di giornate, con un incremento retributivo del 40%, il contesto economico in cui nasce non può essere ignorato. In un Paese come la Grecia, dove i salari restano tra i più bassi d’Europa e il costo della vita cresce costantemente, la ‘libertà’ di scegliere di lavorare di più è in realtà una necessità. È lo stesso rischio che corriamo in Italia, dove il lavoro straordinario è già diventato una risposta silenziosa ma sistemica alla difficoltà di arrivare a fine mese.
Ne va di mezzo quindi la qualità della vita: “Quando le persone devono lavorare di più solo per poter vivere dignitosamente, non stiamo parlando di efficienza produttiva, ma di sopravvivenza economica. Credo che un Paese civile debba avere il coraggio di scegliere una strada diversa: non quella dell’iper-lavoro, ma quella dell’equità. Adeguare i salari, investire nella qualità della vita delle persone, restituire dignità al tempo: sono queste le vere riforme strutturali di cui abbiamo bisogno. In Zeta Service da oltre vent’anni lavoriamo per dimostrare che un modello di impresa centrato sulle persone è non solo possibile, ma vincente: abbiamo costruito una realtà dove flessibilità, ascolto e benessere non sono benefit, ma infrastruttura organizzativa. La vera innovazione è questa: un’economia che non chieda alle persone di lavorare 13 ore, ma che le metta nelle condizioni di vivere bene le proprie otto”.
“Mi auguro – ha concluso la CEO Area Operation di Zeta Service – che l’attuazione della Direttiva europea sulla trasparenza salariale sia il primo passo, ma che non deve rimanere l’unico, per riportare al centro il valore del lavoro, non in termini di ore, ma di dignità”, dichiara Patrizia Miccolis, CEO Area Operation di Zeta Service, realtà italiana leader nella consulenza e servizi HR e payroll”.