Grecia. Il no di Ue e Usa alla trasformazione del Pireo in un hub cinese: Mitsotakisva avanti

di Giuseppe Gagliano

Per via delle pressioni dell’Ue e degli Stati Uniti, le ambizioni della compagnia cinese Cisco di trasformare il Pireo in una zona portuale come tassello essenziale alla Nuova via della seta in Europa sembrano aver subito una battuta di arresto. In passato la Grecia aveva concesso alla Cisco la gestione del porto del Pireo fino al 2043 per una cifra che si aggira intorno ai 4 miliardi di euro, e nel 2016 la compagnia cinese aveva acquisito una partecipazione del 51% del porto per un valore di 280 milioni di euro; successivamente, cioè a metà del 2021, la Cisco aveva ottenuto un ulteriore 16% del porto stipulando accordi per un valore complessivo di 294 milioni di euro. Considerando l’enorme vantaggio economico che la Grecia avrebbe conseguito dallo stringere l’accordo con la Cisco e nonostante gli incontri che si sono tenuti nel febbraio tra il primo ministro greco e la vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris, Kyriakos Mitsotakis continua a sostenere la necessità di concretizzare questi accordi e a tal proposito ha intessuto trattative riservate con la Cina.