Guyana e Suriname. I due paesi tra foreste e petrolio nella battaglia a favore dell’ambiente

di Alberto Galvi

Le ex colonie olandesi della Guyana e del Suriname sono tra i paesi al mondo con la maggior densità di vegetazione. Queste foreste sequestrano enormi quantità di anidride carbonica che riscaldano il pianeta. il Suriname è uno dei soli tre paesi al mondo con carbonio negativo, mentre la Guyana rivendica la neutralità del carbonio.
I presidenti Santokhi e Irfaan Ali credono di poter mantenere i bilanci del carbonio dei loro paesi utilizzando i soldi del petrolio per proteggere le loro foreste e investire in energia verde. La foresta della Guyana, che copre circa l’87 per cento del paese, immagazzina 21,8 miliardi di tonnellate di carbonio. Ridurli significherebbe rilasciare i gas nocivi nell’atmosfera causando ulteriori danni all’ambiente.
Il Suriname, con il 93 per cento del suo territorio ricoperto da foreste, è invece impegnato a mantenerle intatte per aiutare a mitigare il cambiamento climatico, anche se sarebbero necessari mezzi e meccanismi di compensazione adeguati a sostenere la transizione del Suriname e di altri paesi ricchi di foreste verso l’utilizzo di energia rinnovabile.
Entrambi i paesi possono vendere i cosiddetti crediti di carbonio agli inquinatori che hanno bisogno di compensare le emissioni. Si teme che questo potrebbe cambiare con la recente scoperta di ricchi giacimenti petroliferi offshore in un’area conosciuta come il bacino della Guyana-Suriname. I recenti successi esplorativi nell’offshore della Guyana e del Suriname hanno portato a un significativo boom petrolifero all’interno della regione. La Stabroek Area della Guyana e il Blocco 58 del Suriname continuano a rivelare significative riserve di petrolio.
Il presidente della Guyana Mohamed Irfaan Ali e il presidente del Suriname Chan Santokhi insistono sul fatto che non ci si può aspettare che la Guyana e il Suriname voltino le spalle alla possibilità di migliorare la qualità della vita della loro gente. I due paesi sono tra i più poveri del Sudamerica, con vaste fasce di popolazione che vivono senza elettricità, acqua pulita o accesso a servizi sanitari adeguati.
Entrambi i presidenti hanno promesso di fare un uso giudizioso dei loro guadagni inaspettati dal petrolio, anche se alcuni temono di dover ridurre i fondi sovrani istituiti per proteggere un po’ di denaro per le generazioni future. Entrambi parlano di utilizzare il denaro per diversificare le proprie economie con investimenti in agricoltura, turismo, edilizia abitativa, istruzione e assistenza sanitaria.
Sebbene storicamente il Suriname e la Guyana abbiano emesso poco carbonio, entrambi sono profondamente colpiti dal riscaldamento globale. L’estrazione e la raffinazione del petrolio contribuiscono in modo determinante alle emissioni di gas serra. Inoltre i due paesi sono nel mirino delle inondazioni dovute all’innalzamento del livello del mare, e dell’intensificarsi delle tempeste tropicali.