Il Friuli Venezia Giulia e le opportunità di investimento in Ucraina

di Domenico Letizia –

Si è recentemente concluso il summit bilaterale tra l’ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yevgen Perelygin e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza. Presenti ai lavori anche Confindustria, il presidente dell’Autorità portuale di Trieste e l’imprenditoria locale, incuriosita e attratta dalle possibili prospettive offerte dal paese. L’intento dell’incontro è stato quello di rafforzare il legame che vede il Friuli Venezia Giulia e l’area portuale triestina come investitore economico bilaterale con l’Ucraina. L’ambasciatore dell’Ucraina è stato ricevuto in municipio dal sindaco Dipiazza e dal console onorario di Ucraina – Giurisdizione delle Tre Venezie, Marco Toson.
Molte le tematiche e le opportunità trattate durante l’incontro: l’attualità politica ucraina e le prospettive politiche future, fino ai temi della cooperazione commerciale tra i due Paesi e all’auspicata possibilità di stringere specifiche collaborazioni in particolare tra le città porto di Trieste e di Odessa. In Ucraina risultano 300 aziende nei registri delle autorità. Le presenze stabili assumono veste di uffici di rappresentanza, società di diritto ucraino, con capitale al 100% italiano o in “joint-venture” con soci locali. I maggiori investimenti italiani sono nel campo finanziario (Unicredit, Intesa San Paolo), nel settore della trasformazione alimentare, in quello delle ceramiche, legno, tessile e calzature. Sul piano merceologico, punti di forza delle esportazioni italiane sono: il sistema moda/persona, le forniture di macchinari per l’industria e per l’edilizia, di materiali per costruzioni, di dotazioni per abitazioni e spazi commerciali, e di apparecchi per uso domestico. Menzione particolare meritano i comparti dell’arredamento e delle calzature, oggetto di manifestazioni promozionali in cui l’Italia risulta annualmente al primo posto per numero di aziende espositrici. Altri settori di punta, nell’ambito dell’automazione meccanica, sono quelli della siderurgia, del confezionamento di prodotti alimentari, della lavorazione del legno e delle pietre naturali, specie di granito e argilla.
L’Italia è in particolare il primo fornitore di macchinari per la realizzazione di piastrelle, e di altri articoli a base di ceramica (sanitari e boiler). Quanto ai servizi, ambiti di interesse, oltre a quello bancario, sono anche la consulenza ingegneristica nel settore delle costruzioni. Inoltre l’Ucraina ha posto il tema dell’efficienza energetica al centro della propria strategia di sviluppo. Interessanti opportunità per le nostre aziende vi sono nell’estrazione di gas e nelle energie rinnovabili (in particolare nel fotovoltaico).
Il quadro di instabilità politica creatosi successivamente al cambio di governo, con l’annessione unilaterale della Crimea da parte della Federazione Russa e il conflitto interno nelle Regioni del Donbass, si è riverberato sull’economia del Paese provocando i seguenti effetti: svalutazione della moneta e fughe di capitali; fuga degli investimenti stranieri con aumento del rischio di un default sul debito pubblico e di una crisi bancaria; incremento della spesa pubblica, specie nel comparto militare/sicurezza.
La politica economica del governo è stata pertanto improntata alla necessità di porre rimedi di natura emergenziale per impedire un collasso dell’economia nazionale. E’ stato in primo luogo sottoscritto un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per l’erogazione di un prestito dell’entità di 17 miliardi di dollari in più somministrazioni, condizionati all’attuazione di riforme istituzionali ed economiche strutturali.
Analogamente, anche dall’Unione Europea è stato predisposto un piano di aiuti macro finanziari per un totale di 1,6 miliardi di euro. Inoltre l’Ue ha concesso all’Ucraina delle “misure commerciali autonome”, ovvero la riduzione o abbattimento di barriere commerciali in via unilaterale, per favorire le esportazioni ucraine verso il mercato europeo e firmato un accordo di libero scambio (DCFTA) con l’obiettivo di influire sul programma della politica economica del Paese nel medio termine. Non dimentichiamo che l’Ucraina vanta delle ingenti risorse di caolino, di argille plastiche ed argille refrattarie, che costituivano circa il 70% delle riserve dell’Unione Sovietica. Nel territorio ucraino è presente l’unico deposito europeo di sabbie minerali, da cui si estrae zircone per 35mila tpa, il che fa dell’Ucraina il sesto produttore mondiale. Un paese delle interessanti opportunità commerciali e che guarda con estremo interesse al mercato europeo anche per liberarsi dagli ingranaggi stritolanti del sistema russo.