Il Giappone si ritira dalla moratoria e dà il via alla caccia alle balene

di Enrico Oliari

Non si è mai fermata in Giappone la caccia alle balene, nonostante l’adesione nel 1951 alla moratoria della Commissione internazionale delle balene (Iwc, International whaling commission). Per aggirare l’ostacolo della moratoria il Giappone, dove le carni delle balene sono ritenute un’ottima fonte di proteine a buon mercato, ha operato in questi anni una caccia mascherata da ricerca scientifica, il programma “Newrep-A”, che consentiva l’abbattimento di 333 esemplari all’anno, un limite in realtà costantemente superato per quanto al di sotto delle 900 balene uccise in precedenza. Difatti nel 2014 la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite (Icj) ha ordinato a Tokyo di porre fine alla caccia nelle acque antartiche, dicendo che il progetto non soddisfaceva gli standard scientifici convenzionali.
Oggi, epoca in cui è divenuto di moda per i governi recedere dagli accordi internazionali, il Giappone ha annunciato l’intenzione di uscire dalla moratoria e quindi di riprendere con l’anno prossimo la caccia ai cetacei ai fini commerciali. Lo ha reso noto nel corso di una conferenza stampa il capo di Gabinetto Yoshihide Suga, il quale ha comunque precisato che la caccia sarà esercitata nei pressi delle proprie acque territoriali e in quelle di competenza economica esclusiva, per cui le baleniere non raggiungeranno (almeno teoricamente) l’Antartide. Si noti che proprio la moratoria dell’Iwc nel 1994 era stata arricchita con il divieto di caccia alle balene nel “Southern Ocean Whale Sanctuary”, area di 50 milioni di chilometri quadrati attorno all’Antartide, per cui il ritiro dalla moratoria lascia pensare che essa difficilmente sarà rispettata in questo sopecifico punto.
Con maggiore insistenza negli ultimi tempi il governo giapponese insisteva in occasione degli incontri internazionali che la popolazione di balene è abbastanza grande per tornare alla caccia commerciale, posizione sostenuta anche lo scorso settembre in occasione della riunione internazionale dell’Iwc svoltasi in Brasile.
Rispetto all’epoca pre-moratoria il consumo di carne di balena in Giappone è crollato, oggi se ne consumano 5mila tonnellate all’anno contro le 200mila precedenti, ma l’intenzione del governo è quella di dare un nuovo impulso al mercato e di favorire l’occupazione nel settore.