Il “Grande Cannone” virtuale cinese

di Giovanni Caprara

Cina cyberspionaggioLa tecnologia ha agevolato il rafforzamento delle caste politiche a livello globale e la costante ricerca del primato sulla rete sta collidendo fra gli attori principali, ingenerando, di fatto, un nuovo tipo di scontro combattuto su internet.
La Cina, nel suo protezionismo politico, ha oscurato molti siti mondiali che sono in disaccordo con le linee guida dettate dal governo centrale di Pechino. La tecnica per impedire ai cittadini cinesi di navigare nel web senza limiti, è quella di usare i propri filtri internet per reindirizzare i siti non graditi. Tecnicamente è definito Great Firewall, ma la portata dei disturbi atti a limitare la visione delle pagine virtuali in Cina, sembra avere caratteristiche di maggior portata.
I tecnici di Berkeley denunciano l’utilizzo di un nuovo sistema che è stato battezzato Great Cannon. Quest’ultimo consentirebbe ai cinesi non solo di intercettare il traffico web poco gradito, ma anche di controllarne e variarne i contenuti iniettandovi un maleware. Il Great Cannon è stato usato per filtrare le pagine web su Baidu, il più importante motore di ricerca cinese, per circoscrivere l’azione del GreatFire.org, il sito appartenente ad una organizzazione no profit che tenta di reindirizzare le pagine oscurate dal Governo cinese. La capacità di interdizione del Grande Cannone, potrebbe però essere usata per scoprire chiunque tenti di divulgare contenuti illegali, pertanto il nuovo sistema operativo rappresenterebbe una significativa escalation nel controllo delle informazioni a livello statale. Di fatto non solo uno strumento atto alla censura, ma alla gestione e controllo della sicurezza interna.
I ricercatori occidentali, sono riusciti a scoprire il nuovo sistema perché hanno rilevato sul Great Firewall attività insolite gestite da una entità separata, che ha modificato il traffico virtuale in modo anomalo e su scala gigantesca, in quello che viene tecnicamente indicato come “a man in the middle attack”. Questa nuova arma cibernetica è simile a quella sviluppata dalla NSA e dal GCHQ britannico, almeno secondo le informazioni trapelate dalle dichiarazioni di Edward Snowden. Più semplicemente il Great Cannon, come i suoi omologhi occidentali, è in grado di intercettare senza limiti il traffico web e reindirizzarlo su siti scelti ad hoc. Sostanzialmente, la differenza è che l’NSA lo adotta per una sorveglianza mirata, al contrario i cinesi lo adopererebbero per la censura e lo spionaggio.
In conclusione, se la Cina dovesse implementare le funzioni del Grande Cannone, questo non sarebbe più solo un veicolo per l’acquisizione indebita di dati, ma un potenziale formidabile vettore di attacco cibernetico.