India. Al via la costruzione di sottomarini nucleari

di Giuseppe Gagliano –

Il governo indiano ha recentemente approvato la costruzione di due sottomarini a propulsione nucleare e l’acquisto di 31 droni a lungo raggio di fabbricazione statunitense, segnando un’importante evoluzione nella sua strategia militare marittima e aerea. Questa decisione non è solo una risposta all’attuale panorama di sicurezza regionale, ma anche un passo cruciale verso il rafforzamento della capacità difensiva del Paese, in particolare nella competizione per il controllo dell’Asia-Pacifico.
L’India si trova in una posizione geopolitica complessa, circondata da due grandi potenze regionali come Cina e Pakistan, entrambe dotate di significative capacità militari. La crescente cooperazione militare tra questi due Paesi, insieme a progetti come il caccia JF-17, rappresenta una sfida strategica costante per Nuova Delhi. L’Oceano Indiano è una regione cruciale per il commercio mondiale, e il controllo delle rotte marittime è di fondamentale importanza per la sicurezza economica e nazionale dell’India. Qui, l’influenza crescente della Cina, con iniziative come la “String of Pearls”, ha intensificato la competizione strategica tra i due Paesi.
La costruzione dei sottomarini a propulsione nucleare riflette la necessità di contrastare questa crescente influenza cinese. A differenza dei sottomarini diesel-elettrici, quelli nucleari offrono una serie di vantaggi strategici: possono restare in immersione per periodi più lunghi, sono più veloci e possono trasportare una maggiore quantità di armi ed equipaggiamenti. Questo permetterà all’India di aumentare la propria presenza e il proprio potere dissuasivo nelle acque dell’Oceano Indiano, migliorando la sua capacità di sorveglianza e difesa contro potenziali minacce.
Oltre ai sottomarini, l’acquisizione di droni MQ-9B di fabbricazione statunitense dimostra la volontà dell’India di rafforzare le sue capacità di sorveglianza e attacco. Questi droni, in grado di volare per 48 ore consecutive e trasportare carichi significativi, sono strumenti ideali per monitorare le navi cinesi nell’Oceano Indiano e per pattugliare il confine himalayano, dove l’India si confronta con tensioni storiche sia con la Cina sia con il Pakistan.
In questo contesto, la decisione di investire in tecnologie militari avanzate si inserisce anche nell’iniziativa Aatmanirbhar Bharat (India Autosufficiente), che punta a ridurre la dipendenza dell’India dalle importazioni di armamenti, promuovendo la produzione locale. Un esempio significativo è l’accordo con Hindustan Aeronautics Limited (HAL) per la produzione di motori aeronautici AL-31FP per i caccia Su-30MKI, una componente fondamentale dell’aviazione indiana. Questo progetto non solo potenzia la flotta aerea, ma promuove anche lo sviluppo dell’industria della difesa nazionale.
La decisione di rafforzare la marina e l’aviazione è anche una risposta diretta alla crescente assertività militare della Cina. Con una spesa militare ben più alta rispetto all’India, la Cina ha espanso significativamente la sua presenza nell’Oceano Indiano e lungo il confine himalayano. Per l’India, l’acquisizione di sottomarini nucleari e droni avanzati rappresenta un tentativo di colmare il divario strategico e di difendersi meglio da eventuali incursioni cinesi.
Inoltre la partecipazione dell’India al Quad, un’alleanza strategica con Stati Uniti, Australia e Giappone volta a contenere l’influenza cinese nella regione, implica una crescente cooperazione con altre potenze militari, evidenziando l’importanza della regione Indo-Pacifico nella competizione globale.