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Non si fermano le proteste dei musulmani in Indonesia contro il governatore di Giacarta Basuki Tjahaja Purnama, detto “Ahok”, il quale è indagato per blasfemia per via di un discorso tenuto in settembre durante il quale aveva affermato che i suoi oppositori avevano aizzato gli elettori usando un verso del Corano per attaccarlo. Sul web era poi circolato un video dove venivano manomessi i sottotitoli in modo tale da far sembrare che il governatore avesse criticato il Corano stesso e non i suoi rivali politici.
In realtà esponenti politici delle opposizioni stanno incitando la minoranza musulmana per secondi fini contro Purnama, il quale è cristiano protestante e di etnia cinese, e ben poco effetto hanno ottenuto le scuse pubbliche del governatore, tanto che le manifestazioni dei musulmani contro di lui sono ormai all’ordine del giorno.
La manifestazione di oggi ha visto milioni di musulmani in piazza con slogan scanditi sia contro Purnama che contro il presidente Joko Widodo, che è uno dei principali sostenitori del governatore.
L’Indonesia, paese di oltre 250milioni di persone, riconosce le confessioni religiose, ma di recente si sta assistendo ad una crescita degli atti di intolleranza da parte di esponenti della maggioranza islamica nei confronti delle religioni minori.
