di Giuseppe Gagliano –
L’Iran ha firmato un protocollo d’intesa con il Burkina Faso e il Kenya per la cooperazione nel settore delle attività nucleari pacifiche, come riportato dall’agenzia di stampa ufficiale iraniana IRNA. L’accordo è stato siglato a margine della 68ma riunione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) a Vienna, un evento di rilevanza globale che riunisce Paesi da tutto il mondo per discutere l’uso responsabile dell’energia nucleare.
Questo accordo apre la strada a una nuova fase di collaborazione tra l’Iran e i due Paesi africani, focalizzandosi su progetti nucleari che riguardano principalmente la produzione di energia, la medicina nucleare e lo sviluppo di tecnologie legate alla gestione delle risorse idriche. La firma del protocollo d’intesa riflette il tentativo dell’Iran di rafforzare i suoi legami con l’Africa, un continente che offre potenziali opportunità di collaborazione in settori strategici come l’energia e lo sviluppo sostenibile. Per il Burkina Faso e il Kenya, l’accordo rappresenta una possibilità di beneficiare delle competenze tecniche iraniane nel campo nucleare, settore che, se usato in modo pacifico e conforme alle norme internazionali, può contribuire allo sviluppo economico e sociale dei Paesi coinvolti.
Dal punto di vista geopolitico l’accordo segna un ulteriore passo dell’Iran verso l’espansione della sua influenza nel continente africano, una regione in cui Teheran ha cercato di aumentare la sua presenza attraverso investimenti e cooperazione bilaterale. Questo avviene in un contesto globale in cui l’Iran, nonostante le sanzioni e le pressioni da parte delle potenze occidentali riguardo al suo programma nucleare, continua a cercare nuovi partner strategici, in particolare tra i Paesi in via di sviluppo. L’Africa, con la sua crescente domanda di energia e sviluppo infrastrutturale, offre una piattaforma ideale per l’Iran per rafforzare la propria diplomazia economica e tecnologica.
L’accordo potrebbe tuttavia sollevare preoccupazioni in alcune capitali occidentali, soprattutto in considerazione del controverso programma nucleare iraniano, che è stato oggetto di lunghe trattative internazionali per limitarne l’uso a scopi esclusivamente pacifici. La cooperazione nucleare tra l’Iran e Paesi africani potrebbe essere vista con sospetto da parte di chi teme che Teheran possa espandere la sua sfera di influenza utilizzando la tecnologia nucleare come leva geopolitica. Tuttavia, l’Iran ha costantemente affermato che il suo programma nucleare ha fini pacifici e che collabora attivamente con l’AIEA per garantire la trasparenza e la conformità alle norme internazionali.
Per il Burkina Faso e il Kenya, entrambi Paesi con significative sfide energetiche, la cooperazione con l’Iran potrebbe rappresentare una svolta nel miglioramento dell’accesso all’energia e nel potenziamento delle loro capacità tecnologiche. In particolare, il Kenya ha un ambizioso programma di sviluppo nucleare volto a diversificare le sue fonti energetiche e a soddisfare la crescente domanda di energia del Paese. Allo stesso modo, il Burkina Faso, che affronta notevoli problemi legati alla scarsità di risorse e alla gestione idrica, potrebbe beneficiare delle tecnologie nucleari per la desalinizzazione e la gestione sostenibile delle risorse.
In conclusione, il protocollo d’intesa firmato tra Iran, Burkina Faso e Kenya rappresenta un interessante sviluppo nelle relazioni internazionali, con implicazioni che vanno oltre la cooperazione tecnica. Questo accordo potrebbe ridefinire gli equilibri geopolitici tra l’Iran e l’Africa, rafforzando le loro relazioni economiche e strategiche, mentre le potenze occidentali osservano attentamente ogni mossa nel settore nucleare, data la sua importanza critica per la sicurezza globale e regionale.