Iran. Al via a Vienna l’ottavo round di negoziati per rilanciare l’accordo sul nucleare iraniano

di Alberto Galvi –

Sono ripresi a Vienna i negoziati per rilanciare l’Accordo nucleare del 2015 tra l’Iran e le principali potenze mondiali, con una riunione della Commissione mista dei partecipanti al JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action), che è il programma nella sua edizione originale. La riunione si è svolta con incontri bilaterali e trilaterali tra le diverse delegazioni, ma non in modo diretto tra i rappresentanti iraniani e statunitensi.
Teheran si rifiuta di dialogare direttamente con Washington dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti nel maggio 2018 e per via delle sanzioni unilaterali contro la Repubblica Islamica. L’Iran ha affermato di volere la revoca di tutte le sanzioni per le esportazioni di petrolio imposte dagli Stati Uniti, un periodo per verificarne la revoca e garanzie scritte che non verrà rinnegato nuovamente l’accordo. Queste proposte ancora da presentare saranno parte di un terzo testo, quando sarà raggiunta l’intesa sui due iniziali.
L’ottavo round andrà avanti ruotando attorno a un nuovo e accettabile documento congiunto, che sarà incentrato sui testi elaborati durante i precedenti sei round a partire da giugno 2021. La delegazione iraniana si è già detta pronta a rimanere a Vienna fino al raggiungimento di un accordo accettabile.
Il settimo round, partito lo scorso novembre, si è concluso la scorsa settimana dove sono stati segnalati solo alcuni modesti risultati. I partecipanti che hanno preso parte ai colloqui sono Iran, Cina, Russia, Francia, Germania e Regno Unito. Gli Stati Uniti hanno partecipato indirettamente ai colloqui in corso.
L’Iran durante l’ottavo round ha intenzione di mantenere al tavolo dei negoziati il suo programma nucleare pacifico, sviluppando solo una capacità nucleare civile. Dall’altra parte le potenze occidentali affermano che le sue scorte di uranio arricchito vanno ben oltre il consentito e potrebbero essere utilizzate per scopi militari. Va tuttavia notato che l’Aiea ha sempre certificato il pedissequo rispetto dell’accordo da parte dell’Iran, e che nel paese è attiva l’unica centrale nucleare della regione, costruita negli anni Settanta e ristrutturata da poco dalla compagnia di Stato russa Rosatom. Solo dopo il ritiro degli usa dall’accordo e l’introduzione delle sanzioni gli iraniano hanno avviato nuove centrifughe per l’arricchimento dell’uranio.