
di Annalisa Giovannini –
Il viceministro degli esteri turco Nuh Yilmaz ha ribadito l’importanza dell’organizzazione del 9° incontro dell’Alto consiglio per la cooperazione Iran-Turchia, annunciando una imminente visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Teheran.
Nel corso dell’incontro, il viceministro degli esteri iraniano Khatibzadeh ha mostrato la determinazione ad ampliare ulteriormente le relazioni nei principali settori strategici e di cooperazione con ampi accordi bilaterali tra i due paesi. Tra gli altri temi discussi, tra le due parti figurano questioni regionali, in particolare il proseguimento dei crimini del regime sionista a Gaza e l’estensione della politica espansionistica di questo regime alla Siria.
Il viceministro degli Esteri turco, da parte sua, ha sottolineato l’importanza delle relazioni del suo Paese con la Repubblica islamica dell’Iran, affermando che la Turchia attribuisce grande importanza alle relazioni con l’Iran in tutti i campi. Venerdì ha preso il via ad Antalya, in Turchia, il quarto Forum diplomatico di Antalya, con la partecipazione di alti funzionari diplomatici ed esperti di politica estera provenienti da tutto il mondo i partecipanti hanno affrontato numerose questioni nel contesto delle relazioni internazionali. Al Forum diplomatico di Antalya, tenutosi dall’11 al 13 marzo, leader, politici, eminenti accademici, pensatori, opinion leader, diplomatici e imprenditori si sono riuniti per affrontare questioni globali e regionali da una prospettiva visionaria e proporre soluzioni concrete ai problemi che affliggono le principali politiche estere. Capi di Stato e di governo, ministri, diplomatici, dirigenti aziendali, accademici, membri di think tank e rappresentanti della gioventù e dei media si sono riuniti al Nest Congress Center sotto gli auspici del presidente Recep Tayyip Erdoğan. Con il titolo “Riconquistare la diplomazia in un mondo frammentato” sul sito ufficiale della piattaforma diplomatica emerge tramite una nota la necessità che la diplomazia si attesti come “forza stabilizzatrice, in un contesto di divisioni globali in cui le crescenti fratture geopolitiche, le disuguaglianze, l’aumento della violenza contro i civili, l’intolleranza verso opinioni divergenti, le incertezze causate dalle interruzioni tecnologiche e l’impatto multidimensionale della crisi climatica hanno scosso il comune senso di giustizia ed eroso la fiducia nelle istituzioni internazionali. In un periodo storico ricco di complessità in cui le relazioni internazionali si sfaldano con forte incertezza gli l’incontri organizzati “mirano a valutare i problemi sistemici dell’ordine multilaterale e a promuovere il dialogo sul recupero della diplomazia in un contesto internazionale in rapida evoluzione”.