Iran. Militari sequestrati, uno forse ucciso. Kosari, ‘notizia non confermata’

di Ehsan Soltani –

kosari ismailIn febbraio in Iran, presso il confine con il Pakistan, il gruppo terroristico Jaish al-Adl, di ispirazione jihadista, ha rapito cinque guardie di frontiera. Il fatto è avvenuto nella regione di Jakigour, nella provincia sud-orientale del Sistan e Baluchistan. Non è la prima volta che avvengono sequestri del genere, ma in quest’occasione il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha convocato l’ambasciatore del Pakistan a Teheran, Noor Mohammad Jadmani, per fargli sapere “il dispiacere per l’accaduto e la protesta ufficiale” del suo paese. Ha quindi chiesto l’intervento di Islamabad per la liberazione dei militari iraniani e la consegna dei sequestratori, ed ha ammonito che tali fatti non abbiano più a ripetersi (Cfr. Iran. Militari rapiti dagli jihadisti. Intervista a Naqavi Hosseini, della Commissione parlamentare per la Sicurezza).
Ieri sera il gruppo Jaish al-Adl ha comunicato attraverso un Twetter e sul proprio sito che uno dei militari, il sottufficiale Jmashid Danaiefar, è stato ucciso in quanto “il governo dell’Iran non ha voluto negoziare” il rilascio dei prigionieri.
Intervistato per Notizie Geopolitiche, il gen. Ismail Kosari, già comandante dei Pasdaran e membro della Commissione di Sicurezza del Parlamento, ha detto di “non poter confermare la notizia” e che “le nostre fonti in Pakistan hanno riferito che la stessa è priva di fondamento”.
Il primo marzo sui media pachistani era uscita la notizia che 11 stranieri rapiti erano stati rilasciati e che fra loro vi erano anche i cinque militari. La cosa è stata poi confermata anche dal ministro dell’Interno e da alcuni parlamentari, salvo poi rivelarsi un falso: forse anche questa volta le fonti possono essersi sbagliate?
“Ufficialmente non possiamo dare certezza alla notizia di oggi, in quanto le nostre fonti di intelligence non l’hanno confermata e si sono dette non sicure”.
Se la notizia non è sicura, perché gli jihadisti l’avrebbero diffusa?
“Per obbligarci a trattare con loro”.

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