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Gli iraniani saranno chiamati alle urne il 5 luglio per decidere al ballottaggio chi tra il riformista Massud Pezeshkian e l’ultraconservatore Said Jalili sarà il nuovo presidente, dopo la morte in un incidente di elicottero di Ebraim Raisi lo scorso 19 maggio.
Al primo turno il deputato Pezeshkian è arrivato primo con il 42%, mentre Jalili, che in passato è stato uno dei negoziatori per l’accordo sul nucleare, ha presi il 38% delle preferenze; terzo è arrivato il presidente del Majlis (Parlamento), il conservatore Mohamad Baquer Ghalibaf, mentre al quarto posto si è piazzato il religioso Mostafa Pourmohammadi.
A caldo Pezeshkian ha affermato, tra le varie cose, di voler un buon rapporto con l’occidente, ad esclusione ovviamente di Israele.
Bassa l’affluenza alle urne nonostante il pressante invito ad andare a votare della Guida suprema del paese, l’ayatollah Ali Khamenei.