Iran. Zarif a Davos, ‘con il 7 ottobre Israele ha affossato il Jpcoa’

di Giuseppe Gagliano

Il vicepresidente iraniano per gli Affari strategici, Mohammad Javad Zarif, ha dichiarato al World Economic Forum di Davos che l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele ha “distrutto” le possibilità di riprendere i colloqui sul Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), l’accordo nucleare iraniano. Zarif ha chiarito che Teheran non era a conoscenza dell’azione di Hamas, sottolineando che era in programma un incontro con funzionari statunitensi pochi giorni dopo l’attacco per discutere il rinnovo del JCPOA, firmato nel 2015.
Questa dichiarazione segue un periodo di tensione internazionale e di crescente preoccupazione per le attività nucleari iraniane. Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), ha avvertito che l’Iran sta accelerando l’arricchimento dell’uranio a livelli pericolosamente vicini a quelli militari, con la produzione di uranio arricchito al 60% che è quadruplicata negli ultimi mesi. Questa escalation è vista come un segnale preoccupante dalle nazioni occidentali, che vedono in essa una minaccia alla sicurezza globale, soprattutto considerando che l’Iran possiede già una quantità di uranio sufficiente per costruire più di una bomba nucleare se arricchito ulteriormente.
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha ulteriormente complicato la situazione. Durante il suo precedente mandato, Trump aveva adottato una politica di “massima pressione” contro l’Iran, ritirandosi unilateralmente dal JCPOA e imponendo sanzioni severe. Ora, con Trump di nuovo al potere, si teme che potrebbe autorizzare attacchi contro i siti nucleari iraniani o aumentare ulteriormente le sanzioni, spingendo Teheran a cercare negoziati per salvaguardare il suo programma nucleare.
Le preoccupazioni non si limitano alle sole relazioni con gli Stati Uniti. L’Iran ha recentemente tenuto colloqui con Regno Unito, Francia e Germania, descritti come “franchi e costruttivi”, cercando di mantenere aperte le linee di dialogo nonostante le tensioni. Tuttavia, la situazione è ulteriormente aggravata dalla notizia che due navi cargo iraniane stanno trasportando perclorato di sodio dalla Cina, un ingrediente chiave per il propellente missilistico, che potrebbe incrementare le capacità missilistiche della Repubblica Islamica.
La geopolitica del Medio Oriente è quindi a un punto critico. Da un lato, l’Iran cerca di affermare la sua sovranità e capacità tecnologica, dall’altro, le potenze occidentali e regionali guardano con sospetto a ogni suo passo, temendo un’ulteriore destabilizzazione. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sottolineato l’importanza di un dialogo costruttivo, ma il percorso verso una soluzione pacifica sembra sempre più intricato, con ogni mossa iraniana che potrebbe essere interpretata come un passo verso la militarizzazione nucleare o come un tentativo di negoziato in un contesto di crescente pressione internazionale.