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Ennesima catena di attentati in Iraq, dove sono state almeno nove le esplosioni registrate ieri nella capitale, Baghdad, per lo più nelle aree sciite. Da quanto si è appreso i morti dovuti a sette auto-bomba e a 2 ordigni sistemati sui bordi delle strade sono oltre 20.
Un kamikaze si è fatto saltare nella provincia dell’Anbar, nell’Iraq occidentale, in una zona in cui sono situati alcuni uffici governativi.
Intanto a Ramadi, 110 km. ad ovest di Baghdad, imperversano gli scontri fra l’esercito regolare e le brigate jihadiste dell’Isil (Stato islamico dell’Iraq e del Levante) per il controllo della città: i servizi anti-terrorismo hanno reso noto che sono stati uccisi almeno 50 miliziani, tra i quali, come ha riportato la tv al-Iraqiya, uno dei leader, Abu Bakr al Anbari.
Solo a gennaio i morti in Iraq a causa degli scontri interetnici ed interconfessionali sono stati 1400, senza contare i combattenti rimasti uccisi nella guerra contro l’Isil, il quale è ancora presente in forze presso la città di Fallujah.
