di Alberto Galvi –
Una nave da guerra statunitense, il cacciatorpediniere USS John S. McCain, ha navigato vicino alle isole Paracel controllate dalla Cina nel conteso Mar Cinese Meridionale, in un’operazione di libera navigazione.
L’esercito cinese ha condannato l’azione e ha esortato gli Usa a fermare le azioni “provocatorie” nel Mar Cinese Meridionale, affermando di avere una sovranità indiscutibile sulle isole e sull’area circostante.
La Settima flotta della US Navy rivendica in conformità al diritto internazionale la libertè di navigazione nelle vicinanze delle isole Paracel, e l’ICJ (International Court of Justice) dell’Aia ha stabilito che gli affioramenti rocciosi all’interno della EEZ (Exclusive Economic Zone) delle Filippine, ma rivendicati dalla Cina nel Mar Cinese Meridionale, non possono essere utilizzati come base per rivendicazioni territoriali.
La questione del Mar Cinese Meridionale è una delle principali tensioni nelle relazioni Usa-Cina che includono una guerra commerciale, sanzioni statunitensi, il caso Hong Kong e la questione di Taiwan.
Il governo cinese rivendica quasi tutto il Mar Cinese Meridionale ed è adirato dalle ripetute spedizioni statunitensi vicino alle isole che Pechino occupa nell’area. Acque che si estendono per 3,5 milioni di chilometri quadrati ma che sono nelle diverse proporzioni rivendicate anche da Vietnam, Taiwan e Giappone. Inoltre nella stessa area dove la Cina ha costruito basi aeree su alcune isole artificiali vi sono le rivendicazioni Malesia, Brunei e Filippine.
Pechino ha preso il pieno controllo delle isole Paracel nel 1974, dopo una breve battaglia con le forze navali vietnamite. Il Vietnam, così come Taiwan, ha continuato a rivendicarle.
Il mese scorso, un gruppo di navi militari statunitensi, capitanate da una portaerei, è entrato nel Mar Cinese Meridionale per svolgere operazioni navali di routine, mentre il cacciatorpediniere USS John S. McCain è transitato nei giorni scorsi nello Stretto di Taiwan.
