Israele. Attacco agli impianti sauditi: il Mossad perplesso per il fallimento delle intelligence Usa e saudita

di Giuseppe Gagliano –

L’Arabia Saudita e gli Stati Uniti hanno subito un imbarazzante fallimento sotto il profilo dell’intelligence in relazione all’attacco dei droni che ha bloccato metà della produzione petrolifera del regno saudita il mese scorso, secondo fonti israeliane. Nelle prime ore del 14 settembre missili hanno colpito due raffinerie appartenenti al più grande impianto di trasformazione del greggio al mondo nell’Arabia Saudita orientale. Le strutture, che al conglomerato petrolifero Aramco di proprietà del governo dell’Arabia Saudita, sono state costrette a cessare le attività per poter effettuare le riparazioni. Ciò ha drasticamente ridotto la produzione di petrolio dell’Arabia Saudita di quasi il 50 percento con un calo del 5 percento della produzione mondiale di petrolio.
Poco dopo gli attacchi i funzionari sauditi e americani hanno accusato l’Iran di aver lanciato gli attacchi missilistici. Ma il Breaking Defense, sito web con sede negli Stati Uniti, ha citato una serie di fonti israeliane anonime le quali hanno affermato che i funzionari di Tel Aviv erano sorpresi dalla mancanza di previsione della intelligence negli Stati Uniti e in Arabia Saudita sugli attacchi missilistici. Gli israeliani hanno dichiarato a Breaking Defense che le agenzie di intelligence saudite non avevano idea che l’Iran stesse progettando di attaccare le strutture petrolifere del regno. Sembra che anche gli americani fossero al buio o che Washington non condividesse i dati in tempo reale con i sauditi.
Le informazioni fornite dalla rivista americana on line sono state presumibilmente discusse in una riunione di emergenza del governo israeliano il 6 ottobre con la presenza dei funzionari del Mossad. Infatti, sempre secondo fonti israeliane, i funzionari del Mossad sono stati rapidamente in grado di dichiarare con grande fiducia che i missili erano stati lanciati da basi militari nel sud-est dell’Iran o dalle milizie iraniane in Iraq. Fu solo dopo un esame dei frammenti di missili che gli ufficiali dell’intelligence saudita e americana furono in grado di puntare il dito contro l’Iran, secondo Aahron Ze’evi Farkash, ex direttore della direzione israeliana di intelligence militare.
Breaking Defense ha anche affermato che gli analisti dell’intelligence israeliana sono rimasti colpiti dalla precisione dei sistemi di armi utilizzati negli attacchi iraniani. Inoltre, gli obiettivi specifici degli attacchi sono stati selezionati con l’aiuto di un’intelligence molto accurata.