Israele. Elezioni: Netanyahu chiede a Gantz di fare un governo di unità nazionale

Ma il leader del Blu e Bianco non ne viole sapere.

di Guido Keller –

La boria di “Bibì”, il premier israeliano Benjamin Netanyahu che in campagna elettorale aveva promesso addirittura l’annessione della valle del Giordano, si è infranta contro la realtà del risultato elettorale, il quale vede il Partito Blu e Bianco del rivale Benny Gantz avere un seggio in più alla Knesset del suo Likud, 32 a 31.
La coalizione messa in piedi da Netanyahu, che nei suoi disegni gli avrebbe garantito il premieranno per la quarta volta, conquista sì 55 seggi in Parlamento, ma non sufficienti per governare, dal momento che ne servirebbero 31 su 120. La coalizione di Gantz ha preso 54 seggi, mentre i partiti arabi sono i primi all’opposizione.
Così, dopo una campagna elettorale dura e non priva di accuse e di colpi bassi, Netanyahu ha oggi lanciato un chiaro messaggio Gantz per invitarlo alla formazione di un governo di unità nazionale. “Benny – ha detto davanti alle telecamere -, dobbiamo formare un governo di unità nazionale. La nazione si aspetta che siamo responsabili e lavoriamo insieme. Per questo ti chiedo di incontrarci, in qualunque momento e in qualunque luogo”.
Il leader del partito Blu e Bianco ha tuttavia risposto picche, ed ha affermato che “Nessuno si fida più di Netanyahu”. “Il nostro partito – ha spiegato Gantz – è la formazione politica con più seggi. Netanyahu non è riuscito a ottenere una maggioranza. Costruiremo un governo ampio e liberale in grado di rispondere alle richieste del popolo. Non subiremo alcun diktat. Sarò io a condurre le trattative”.
Salta così il progetto di Netanyahu di far nascere un governo di destra, cosa ribadita ieri ai suoi, ed ora la palla nelle mani di Gantz, l’ex capo di stato maggiore prestato alla politica che ha saputo frenare la corsa di un premier che ha sempre fatto della politica della tensione con gli arabi la base dei suoi mandati.
Una seconda ipotesi sarebbe quella di andare al governo con i 9 seggi dell’ex ministro della Difesa e degli Esteri Avidgor Lieberman, in guerra con Netanyahu dopo le accuse di corruzione arrivate a quest’ultimo: Lieberman, che è espressione del voto nazionalista, ha sempre respinto l’idea di appoggiare un eventuale governo con Netanyahu.