Israele e Palestina. L’accorato editoriale di +972

di Daniela Binello

Il giornalista israeliano Haggai Matar, direttore esecutivo di +972 Magazine, ha scritto ieri un accorato editoriale per descrivere la situazione in Israele a una settimana dagli attacchi decisi dal governo Netanyahu contro l’Iran. Come sappiamo, mentre Israele dispone di una poderosa flotta militare di aerei bombardieri, la reazione iraniana si basa invece sul lancio di numerosi missili, anche balistici.
Israele ha dichiarato lo stato d’emergenza. Ciò impone alle scuole di rimanere chiuse, limita qualsiasi attività commerciale, oltre al fatto che i voli aerei da e per Israele sono temporaneamente non operativi.
Haggai Matar spiega quanto sia importante il giornalismo indipendente in momenti come questo. La corsa notturna nei rifugi, da una settimana in qua, sta costringendo la popolazione israeliana delle zone più colpite dai missili iraniani a lunghe ore d’insonnia, con i bambini in braccio, ma ad ogni modo in ripari sicuri, mentre alla minoranza dei cittadini palestinesi con cittadinanza israeliana (due milioni circa) è molto spesso rifiutato l’ingresso nei rifugi.
Matar, alla data del 19 giugno, indica in 24 le persone morte in Israele a causa dei missili iraniani, a fronte di 639 uccisi dai bombardamenti israeliani in Iran. Poi, entrando nel dettaglio delle vittime dei missili iraniani, ricorda che nel villaggio israeliano di Tamra, abitato da arabi palestinesi, è stata uccisa un’intera famiglia (tra cui una madre e due figlie) e una donna di 94 anni è stata uccisa a Bat Yam, città costiera a sud dell’area metropolitana di Tel Aviv, mentre il marito e un figlio sono rimasti gravemente feriti.
Matar ricorda inoltre che in Cisgiordania i palestinesi non dispongono di bunker, né di efficaci sistema di allerta. Inoltre, l’intero territorio è stato posto da Israele sotto lockdown intensificato, il che significa che i villaggi palestinesi sono chiusi da cancelli e anche le strade sono impraticabili. Ciò rappresenta un altro nuovo impatto disastroso per i palestinesi che abitano in quei territori.
Nel frattempo, la popolazione di Gaza continua a soffrire atrocemente per la carestia e la scarsa disponibilità di elettricità e internet. A un ritmo impressionante, continuano anche le uccisioni di palestinesi ammassati per pura disperazione nei punti di distribuzione delle razioni di cibo secco.
Il direttore esecutivo di +972 Magazine vuole tuttavia assicurare che nonostante le crescenti difficoltà e la paura che provocano i missili lanciati dall’Iran su alcune città israeliane, la redazione della testata continuerà a fare il suo lavoro e a coprire anche le notizie che arrivano da Gaza e Cisgiordania.
Ricordiamo che +972 Magazine (il giornale prende il nome dal prefisso telefonico di Israele), fondato online nel 2010, è realizzato in lingua inglese da un collettivo di giornalisti israeliani e palestinesi. La testata, con sede a Tel Aviv, si dichiara indipendente da qualsivoglia partito od organizzazione politica, perseguendo l’obiettivo di opporsi all’occupazione e all’apartheid del popolo palestinese. La caporedattrice di +972 Magazine è Ghousoon Bisharat, palestinese con cittadinanza israeliana.
Questo giornale online ha poi generato una sua costola in lingua ebraica. Si chiama Local Call ed è diretto dall’editorialista israeliano Meron Rapoport. Entrambe le pubblicazioni non ricevono fondi da enti pubblici, né dalla vendita di spazi pubblicitari. La loro sopravvivenza economica è basata solo con la sottoscrizione degli abbonamenti da parte dei lettori.
Oltre a noi di Notizie Geopolitiche, che abbiamo già diffuso notizie dalla fonte di +972 Magazine, lo hanno fatto anche alcune testate italiane nazionali come ad esempio Il Venerdì di Repubblica (in un articolo dell’inviata Francesca Caferri del gennaio 2025) e L’Osservatore Romano (in una corrispondenza del 7 aprile 2025 da Tel Aviv di Roberto Cetera).