Israele. L’ex premier Olmert a Parma, ‘Netanyhau è dalla parte sbagliata della storia’

di Mariarita Cupersito –

Si è svolto nel pomeriggio di ieri a Parma, nell’ambito del Festival della rivista Open, l’annunciato confronto tra l’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert e Nasser al-Kidwa, ex ministro degli Esteri dell’Autorità Nazionale Palestinese. Al centro dell’incontro, la presentazione del piano di pace congiunto che Olmert e al-Kidwa stanno promuovendo nel mondo e che punta ad una pacifica convivenza basata su una reciproche cessioni di territori e sulla soluzione dei due popoli, due Stati.
“Netanyahu è dalla parte sbagliata della storia, il suo governo cadrà”, ha dichiarato Olmert. “Non so chi lo sostituirà ma qualcuno prenderà il suo posto prima di quanto si pensi. I suoi giorni sono contati, non rappresenta gli israeliani e i loro interessi. La maggioranza degli israeliani non sembra a favore di una soluzione a due Stati. Io in realtà dico: se qualcuno avesse detto subito dopo la Seconda guerra mondiale a un britannico, francese o italiano che questi paesi avrebbero creato un’Unione europea, nessuno ci avrebbe creduto, e invece è quello che è successo. Qualcosa succederà, sono ottimista”.
“Quello che vediamo adesso a Gaza è inaccettabile”, ha proseguito l’ex Primo Ministro israeliano. “L’uccisione di persone innocenti deve cessare subito e doveva cessare prima che io e al-Kidwa presentassimo questa proposta per la cessazione delle ostilità. Le operazioni militari israeliane sono inaccettabili non solo per me, ma per la maggioranza degli israeliani. Non c’è una base per continuare questa operazione che può portare solo morti di vite innocenti, palestinesi e israeliani. Non c’è alcuna giustificazione. Dobbiamo concludere la liberazione di ostaggi sia palestinesi che israeliani”.
Al-Kidwa ha rimarcato la responsabilità della comunità internazionale: “È inaccettabile quello che stiamo vedendo. Ma il silenzio della comunità internazionale è un silenzio che ha permesso al governo israeliano di andare avanti e continuare a fare quello che sta facendo” ha dichiarato l’ex ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese. “Il ruolo e il riconoscimento politico non cambiano più di tanto le cose, è vero, però è importante a livello politico, è importante per la risonanza che può avere, soprattutto però se questo riconoscimento politico viene seguito da delle azioni, delle azioni concrete, dall’attuazione ad esempio della Convenzione di Ginevra, che prevede che non si possano deportare prigionieri o intere popolazioni da una parte all’altra, altrimenti se così non fosse ci troveremmo davanti a mere parole”.
Sollecitato in merito all’operazione Piombo Fuso, campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza avviata a seguito di ripetuti lanci di missili contro Israele da parte di Ḥamas nel 2008, Olmert ha dichiarato: “Non ho mai chiesto scusa per aver perseguito i membri di Hamas, sono dei terroristi, sono il maggior nemico del popolo palestinese. Hanno creato questa tragedia con l’attacco del 7 ottobre. Non posso dispiacermi di quello che è stato fatto contro Hamas. Mi rammarico, invece, di tutte le persone palestinesi innocenti che sono state uccise quando ero primo ministro. Ma non mi pento delle uccisioni di questi assassini che hanno causato la catastrofe a Gaza. Speriamo davvero che il popolo palestinese possa essere guidato da gente come Al Kidwa e non dagli attuali assassini che hanno il controllo della Palestina”.
Mentre l’incontro era in corso, circa 500 manifestanti hanno preso parte al corteo indetto a Parma per protestare contro la partecipazione dell’ex premier israeliano all’evento. Il corteo è stato fermato da un cordone della polizia in tenuta antisommossa a qualche decina di metri di distanza da piazza Garibaldi, dove si è svolto l’incontro.
Tra i cori intonati dai manifestanti, “Assassino, assassino”, “Ehud Olmert fuori da Parma”, “Vergogna, vergogna”.
Sempre ieri Regno Unito, Canada, Australia e Portogallo hanno annunciato il riconoscimento dello stato di Palestina.