ISRAELE. Protesta sociale, ex ministro: “Basta soldi ai coloni”

Ansa, 1 ago 11 –

Tagliare il budget della Difesa e, soprattutto, il flusso di risorse pubbliche pompate finora verso i coloni che popolano gli insediamenti ebraici nei Territori palestinesi occupati. E’ questa, secondo l’ex ministro (ed ex generale) Benyamin Ben Eliezer, la ricetta a cui il premier, Benyamin Netanyahu, dovrebbe ricorrere per venire incontro alle istanze della protesta sociale montante in Israele. Titolare dell’Industria e del Lavoro fino a pochi mesi fa, ed esponente dell’ala laburista che aveva inizialmente accettato di far parte dell’attuale governo a maggioranza di destra di Netanyahu (Likud), Ben Eliezer s’e’ detto convinto oggi che ‘la rivolta delle tende’ e il malcontento della classe media impoverita contro il carovita e le disparita’ crescenti siano ”solo l’inizio di una protesta sociale” piu’ vasta. Un moto che a suo giudizio e’ destinato a incrociarsi sempre di piu’ con rivendicazioni d’ordine politico, tanto piu’ sullo sfondo dei contraccolpi internazionali che potrebbero derivare a Israele dallo stallo del negoziato con i palestinesi e dalla prevista sfida di questi ultimi dinanzi all’Onu a settembre. ”Quello che sta accadendo in Israele e’ parte di un’atmosfera piu’ generale”, ha affermato Ben Eliezer nel primo intervento pubblico – ripreso da Yediot Ahronot online – dopo una grave malattia e un prolungato ricovero in ospedale. Atmosfera che egli mette apertamente in relazione con la vicina ‘primavera araba’, notando come in entrambi i casi – al di la’ delle evidenti differenze – la gente comune stia ”scoprendo all’improvviso d’essere forte e avere potere”. Un cambiamento che impone al ceto politico risposte nuove, pena il rischio che la protesta porti il Paese ”al collasso”, ha ammonito l’ex ministro nel giorno stesso in cui la Knesset (Parlamento) ha deciso, dopo un vivace dibattito, di non rinunciare nemmeno alla tradizionale pausa estiva. E che ispira invece scetticismo sulle caute aperture di Netanyahu al dialogo. Ricordando l’esempio di Yitzhak Rabin, Ben Eliezer sollecita misure radicali e tagli coraggiosi alla Difesa e alle colonie: ”Rabin, a suo tempo, seppe dare l’ordine di congelare gli insediamenti e trasferire gli stanziamenti dai Territori a Israele, per poi destinarli a giovani coppie e infrastrutture”. Una scelta che la coalizione di Netanyahu, condizionata dal movimento dei coloni, non sembra poter digerire. Ma che secondo Ben Eliezer va fatta perche’ ”agli insediamenti affluiscono miliardi di shekel e miliardi sono gia’ andati” in passato. E perche’ la maggioranza degli israeliani ”non ne puo’ piu’: e se non ci si ferma si va incontro al disastro”.