Israele. Tensioni: Netanyahu licenzia il capo dello Shin Bet Bar

di Giuseppe Gagliano

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha preso la decisione di destituire Ronen Bar, direttore dello Shin Bet. La proposta di licenziamento, che la Corte suprema valuterà questa settimana, giunge in un periodo di grande instabilità: la guerra a Gaza è ancora in corso e il contesto geopolitico regionale appare sempre più complesso. A rendere la situazione ancora più delicata è l’indagine in corso da parte dello Shin Bet su possibili contatti tra consiglieri vicini a Netanyahu e il governo del Qatar, un attore fondamentale nei rapporti con Hamas. Se queste accuse fossero confermate, emergerebbero interrogativi scottanti sulla gestione della crisi da parte del premier e sui suoi rapporti con potenze regionali ambigue.
Storicamente il rapporto tra il potere politico e gli apparati di sicurezza in Israele è stato spesso teso, ma la rimozione di un capo dello Shin Bet in piena guerra è un evento insolito. Ronen Bar, figura pragmatica e non apertamente politicizzata, si è distinto per la sua fermezza nel proteggere l’indipendenza dell’agenzia. La decisione di Netanyahu sembra quindi rispondere alle indagini che stanno creando imbarazzo al suo esecutivo, alimentando il sospetto che il premier voglia neutralizzare un organismo percepito come un ostacolo.
Il Qatar complica ulteriormente il quadro. Da anni Doha svolge un ruolo di mediatore tra Israele e Hamas, finanziando Gaza con somme ingenti, approvate da Netanyahu per evitare crisi umanitarie. Tuttavia, molti nell’opposizione e nell’intelligence vedono questa politica come un modo per rafforzare Hamas. Se lo Shin Bet confermasse contatti diretti tra i consiglieri del premier e il Qatar, le ricadute politiche sarebbero pesanti, suggerendo negoziati segreti che il governo potrebbe voler tenere nascosti.
Per Netanyahu, sotto pressione interna ed esterna per la gestione del conflitto e le critiche internazionali, licenziare Bar potrebbe essere un tentativo di riaffermare il controllo sulle istituzioni di sicurezza. Tuttavia, questo rischia di minare la fiducia tra governo e apparato militare in un momento critico. Il voto sul licenziamento sarà decisivo: se approvato, lo Shin Bet potrebbe perdere autonomia, con effetti sulla sicurezza interna; se respinto, Netanyahu potrebbe uscirne indebolito, aprendo una crisi nel suo stesso governo. In ogni scenario, questa vicenda evidenzia le profonde divisioni politiche in Israele e le sfide che il paese dovrà affrontare nei prossimi mesi, tra sicurezza e stabilità interna.