Kazakistan. Tensioni tra i dungani e le altre etnie del paese al tempo del coronavirus

di Alberto Galvi

Il Kazakistan è un paese tollerante, ma nelle ultime settimane si sono verificati degli scontri tra la polizia e membri dell’etnia dungani. Negli ultimi anni i conflitti etnici sembrano essere diventati più frequenti nel paese dell’Asia centrale. Nel 2007 gli scontri tra persone di etnia kazaka e cecena hanno provocato una rissa con sparatoria a Malovodnoye, che ha provocato 5 morti.
Successivamente nel 2015 c’è stato uno scontro tra membri dell’etnie tajik e kazaki a causa di una controversia commerciale a Bostandyk. Nel 2016 l’omicidio di un bambino di etnia kazaka a Buryl è stata la causa scatenante per gli attacchi alla famiglia sospetta del Meskhetian Turk.
Lo scorso anno una rissa tra ubriachi di etnia armena e kazaka, ha provocato un morto, facendo sfociare grazie ai social media richieste nazionaliste al fine di compiere rappresaglie su base etnica. Negli scontri avvenuti a febbraio tra la polizia kazaka e un gruppo di dungani sono morte 10 persone.
Nei giorni successivi è circolato sui social un video con le immagini di un gruppo di uomini che hanno iniziato a bruciare automobili ed edifici in un gruppo di 5 piccoli villaggi nell’area di Zhambyl, che si trova nella città di Almaty. Migliaia di dungani di quella regione hanno scelto di fuggire oltre il confine per dirigersi nel Kirghizistan.
I dungani sono da secoli costretti a fuggire dai loro nemici. Nel diciannovesimo secolo scapparono dalle persecuzioni in Cina e ora vivono nella regione settentrionale del Kirghizistan e nella regione meridionale del Kazakistan. Le tensioni tra quest’etnia e le popolazioni locali nascono perchè i dungani vivono in villaggi costituiti solo da loro, creando così un vero e proprio isolamento etnico che provoca tensioni con le altre popolazioni.
I dungani hanno prosperato da quando l’Unione Sovietica è crollata mentre si adattavano rapidamente a un’economia di libero mercato. Ecco perché c’era già tensione tra i dungani e le popolazioni di etnia kazaka e kirghiza. Ricordiamo che i kazaki sono la più numerosa etnia del paese con il 58,9% della popolazione. Secondo le stime del governo in Kazakistan, vivono più di 100 gruppi etnici in pace tra loro.
Queste potrebbero essere quindi le ragioni che spiegano l’origine della tensione tra i kazaki e i dungani e i kirghizi e i dungani. Molti hanno espresso preoccupazione per il fatto che le autorità non abbiano colto l’occasione per agire contro quegli attacchi perpetrati contro le minoranze, il che ha messo in molti i dubbi sull’integrità della polizia locale e dei funzionari di frontiera.
Nelle prossime settimane le violenze contro la comunità dei dungani continueranno a meno che il governo kazako non abbia escogitato un approccio solidale per porre fine alle violenze provocate dalla polizia e ai comportamenti discriminatori da parte delle autorità.
Per queste popolazioni credo però sia arrivato il momento di unire le loro forze per combattere un nemico subdolo come il coronavirus. I 5 paesi dell’Asia centrale (Turkmenistan, Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan) stanno rischiando di perdere le ricchezze accumulate negli anni grazie al gas e al petrolio di cui sono entrati in possesso da quando sono diventati indipendenti nel 1991 dopo la caduta dell’impero sovietico.
Gli investimenti dei prossimi anni nella regione sono invece basati sulla Belt and Road Initiative, un’iniziativa strategica della Cina al fine di migliorare i suoi collegamenti commerciali con i paesi nell’Eurasia, che ora la pandemia minaccia di fermare.