Kirghizistan. Il ministero della Cultura chiede a un tribunale di chiudere Radio Azattyk

di Alberto Galvi

Un tribunale della capitale del Kirghizistan, Bishkek, ha riprogrammato per il 15 marzo l’udienza di una richiesta del ministero della Cultura per chiudere Radio Azattyk. Il sito web di Radio Azattyk è stato bloccato in Kirghizistan nell’ottobre 2022 e i suoi conti bancari congelati ai sensi delle leggi nazionali sul riciclaggio di denaro, a causa di un servizio video sugli scontri al confine tra Kirghizistan e Tagikistan, nella regione di Batken.
Mentre il governo del Kirghizistan prende provvedimenti per chiudere Radio Azattyk, il suo presidente e amministratore delegato Jamie Fly ha difeso la libertà dei media nel paese, mentre si trovava a Bishkek, e ha incontrato il presidente Sadyr Japarov al quale ha spiegato il ruolo di Radio Azattyk nel fornire informazioni obiettive al popolo kirghiso. Fly ha inoltre incontrato parlamentari kirghisi, l’ambasciatore degli Stati Uniti Lesslie Viguerie, l’ambasciatrice dell’Unione Europea Marilyn Josefson, gli ambasciatori di Francia e Germania e i rappresentanti della società civile.
La legge kirghisa sui media vieta la propaganda di guerra, la violenza e la crudeltà, l’esclusione per motivi religiosi e l’intolleranza verso altri popoli e nazioni. Lo stop al sito web è stato dichiarato nel dicembre 2022 a tempo indeterminato. I combattimenti sul confine conteso tra Kirghizistan e Tagikistan hanno ucciso almeno 94 persone e ne hanno ferite oltre 100 nel settembre 2022, gli scontri più mortali degli ultimi anni.
Il gruppo Reporters sans frontières ha condannato la mossa del ministero della Cultura kirghiso di chiedere la chiusura di Radio Azattyk, che ha aperto la strada alle notizie in diretta TV, ai reportage sul campo, ai rapporti investigativi approfonditi sulla corruzione pubblica, nonché a programmi incentrati su donne, giovani, questioni ambientali e la violenza di genere.