KOSOVO. Parlamento Serbia, accuse a Pristina e invito al dialogo

Ansa, 31 lug 11 –

Dopo una seduta straordinaria fiume di 11 ore terminata a notte fonda, il parlamento di Belgrado ha adottato una risoluzione nella quale accusa Pristina di aver provocato le violenze al confine fra il nord Kosovo e la Serbia per aver scelto il ”ricorso alla forza”, ma in cui invita anche il governo kosovaro al ”dialogo”, alla luce della nuova situazione. Lo scrive l’agenzia Beta. Nel documento il parlamento serbo, convocato dal governo, dichiara che Pristina ”ha tentato di cambiare la situazione sul terreno ricorrendo alla forza”, nella guerra doganale fra Serbia e Kosovo. La decisione di Pristina di imporre, inviando i corpi speciali ai valichi di Jarinie e Brnjak, per imporre con la forza il blocco sulle merci serbe importate dalla minoranza serbo-kosovara che vive nella zona di Mitrovica, è stata presa in risposta all’embargo della Serbia sui prodotti “made in Kosovo”, la cui legittimità non è riconosciuta da Belgrado. Nei violenti scontri con gli estremisti serbi che ne sono seguiti ai valichi e’ morto una guardia di frontiera kosovara. Giovedi’ c’e’ stato l’intervento delle truppe internazionali della Kfor, alle quali e’ tuttavia blocchi stradali con mezzi pesanti da parte dei nazionalisti serbo-kosovari hanno impedito di portare rinforzi e rifornimenti ai peacekeeper gia’ dislocati ai due posti di frontiera. Al momento, fa sapere l’agenzia Tanjug, la situazione nel nord del Kosovo e’ calma, ma le due strade di accesso da Mitrovica ai passaggi di frontiera sono ancora bloccate dai nazionalisti serbi. Poco prima del voto finale sulla risoluzione, avvenuto verso l’una di notte, il presidente serbo, Boris Tadic, ha dichiarato che la pace in Kosovo ”non ha alternative” e che il compito piu’ importante per la Serbia e’ di ”assicurare la pace” e ha invitato la comunita’ internazionale a ”ristabilire la situazione precedente alla crisi, quando l’ordine pubblico alla frontiera veniva assicurato da Eulex, la missione civile dell’Unione europea.