Kosovo. Vietato ai cittadini serbi residenti di votare al referendum nazionale serbo

di Alberto Galvi

Il parlamento del Kosovo in una sessione straordinaria ha approvato con 76 votisu 120 una risoluzione che vieta ai cittadini serbi residenti nel Kosovo di votare al referendum nazionale serbo sugli emendamenti costituzionali. La polizia del Kosovo ha così impedito alle schede elettorali serbe di entrare nel paese.
Con l’approvazione di questa risoluzione, dei 100mila cittadini serbi residenti nel Kosovo solo quelli con doppia cittadinanza avranno il diritto di votare secondo gli standard e le pratiche internazionali, vale a dire via posta o all’Ufficio di collegamento di Pristina.
I paesi sostenitori dell’indipendenza del Kosovo come Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Italia e la missione dell’Ue hanno esortato il primo ministro Albin Kurti a consentire ai serbi in Kosovo di votare al referendum. I negoziati mediati da Bruxelles, volti a stabilizzare le relazioni tra i due paesi, hanno finora prodotto scarsi risultati. La risoluzione delle divergenze in corso è una prerogativa per aderire all’Unione Europea.
Dopo la guerra la Serbia ha rifiutato di riconoscere la dichiarazione di indipendenza del Kosovo del 2008, ma si è impegnata a normalizzare le relazioni con la sua ex provincia. Fino ad oggi il Kosovo è riconosciuto da 93 paesi membri dell’ONU ma non da Belgrado. La Serbia terrà le elezioni presidenziali e parlamentari il 3 aprile.
Intanto l’Unione Europea ha accolto con favore la vittoria del “sì” nel referendum sulla riforma costituzionale svoltosi in Serbia, cosa che rafforza il processo di ingresso nell’Unione Europea, dato che l’indipendenza del potere giudiziario è una delle condizioni principali per entrare nella Casa comune.